5 buoni motivi per favorire l’allattamento materno

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L’allattamento è una delle fasi cruciali della vita di un neonato ma anche della mamma: attraverso questo atto di vero e proprio amore, mamma e figlio vanno a costruire quello che sarà il loro meraviglioso ed amorevole rapporto. Questa fase, non è solo importante ai fini affettivi, ma apporta numerosi benefici sia al nascituro sia alla puerpera. Andiamo a vedere per quali motivi è meglio allattare.

1.      Esistono tre tipi di latte materno: il colostro che viene prodotto fino al quinto giorno dopo il parto, il latte di transizione prodotto dal sesto al decimo giorno e infine il latto maturo che si produce dal decimo giorno in poi. Questi tre latti si differenziano per il contenuto di nutrienti proprio perché le esigenze nutritive di un neonato cambiano repentinamente già nei primi giorni di vita; dunque la natura ha dotato la madre della capacità di adattarsi alle esigenze del suo piccolo.  La lattogenesi inizialmente non richiede la stimolazione della ghiandola mammaria ma è necessario che questa inizi entro 3-4 giorni per mantenere la secrezione del latte.

2.      I pediatri e gli esperti di nutrizione considerano cruciali i primi 24 mesi di vita del neonato. Infatti, nel primo anno di vita il bambino triplica di peso, aumenta del 50% la lunghezza e del 25% la circonferenza cranica; nel secondo anno il peso aumenta del 20%, la lunghezza del 5% e la circonferenza cranica del 4%. Inoltre, nei primi 18-24 mesi viene orientato il metabolismo energetico di tutta la vita successiva ed è pertanto importantissimo in questa fase porre delle solide basi  grazie proprio alla nutrizione materna.

3.      Il latte materno fornisce sia nutrimento che sostanze bioattive (anticorpi, ormoni, antibiotici, antiossidanti) utili per la crescita, lo sviluppo e la salute del bambino. Il latte materno protegge dalle malattie infettive, dalle allergie, dalle malattie virali e, sembra, anche dalle malattie croniche a base immunologica (diabete, celiachia, tumori infantili e infiammazione cronica dell’intestino). L’allattamento al seno favorisce un miglior sviluppo intellettivo (probabilmente perché il latte materno contiene alcuni acidi grassi essenziali come il DHA) e  riduce il rischio di sviluppare sovrappeso e obesità.

4.      La qualità del latte materno e il suo contenuto in nutrienti varia a seconda dello stato di salute della madre e della sua dieta. Infatti ci sono alcune regole da rispettare scrupolosamente. Innanzitutto, quando si allatta non si deve fumare perché il fumo diminuisce la montata lattea e le sostanze tossiche passano nel latte, non bisogna assumere farmaci senza il parere medico ed è necessario moderare o evitare il consumo di alcolici e alimenti nervini (caffè, the, cioccolato). Per quanto riguarda l’alimentazione della donna in allattamento, i fabbisogni nutritivi sono superiori a quelli della donna in gravidanza ed aumenta anche il fabbisogno di acqua di 6-700 ml al giorno. Questo spiega perché l’allattamento favorisca il dimagrimento. Infatti si può osservare un calo di peso di 0,5 kg-0,8 kg/mese e nelle donne in soprappeso anche 2 kg/mese. Alla nutrice servono anche più proteine, calcio, altri minerali e vitamine. Ancora una volta sono importanti gli acidi grassi essenziali (omega-3 e omega-6) mentre alimenti da evitare sono quelli che danno un cattivo sapore al latte (asparagi, aglio, cipolle, cavoli, mandorle amare ecc.)e che contengono sostanze allergizzanti (formaggi fermentati, crostacei, molluschi, arachidi, a volte anche fragole, ciliegie, pesche, albicocche, ecc.).

5.      L’allattamento apporta benefici anche alla madre: si riduce il rischio di perdita di sangue dall’utero dopo il parto, il rischio di cancro al seno per ridotta esposizione agli estrogeni, il rischio di cancro all’ovaio.

 Dott.ssa Lorena Muzzupappa

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