“La linea ferroviaria rappresenta una delle priorità per rompere l’isolamento della costa ionica calabrese col resto del Paese.” Così la deputata del Movimento 5 Stelle Federica Dieni annuncia l’apertura di uno sportello di dialogo coi cittadini via mail sulle ferrovie a sud della Calabria.
“Due settimane fa – continua la parlamentare – ho voluto incontrare i vertici amministrativi del Ministero delle infrastrutture per avere un quadro chiaro della situazione su una delle opere pubbliche che ritengo maggiormente strategiche per la Calabria. Altrochè ponte sullo Stretto! Cominciamo dal normale servizio ferroviario. Sulla ionica i politici spendono troppe parole senza poi fare nulla di concreto e senza voler interrogare quelli che sono i problemi reali dei cittadini, coloro che usano concretamente il servizio. Ho deciso per questo motivo di chiedere direttamente l’opinione degli utenti delle ferrovie. Finora infatti il ministero delle infrastrutture ha preso decisioni in base a statistiche di affluenza che, però , non restituiscono un quadro delle vere necessità degli utenti. La Regione, per parte sua, ha fatto scelte che, per orari e qualità del servizio, non servono certo a promuovere il trasporto su ferro. Credo invece che il compito della politica sia offrire ai cittadini i servizi che servono loro e non quelli che astrattamente si ritengono adeguati o –peggio- che servono a foraggiare gli amici degli amici. E’ per questa ragione che ho deciso di dar vita a un indirizzo e-mail dedicato, lamiaionica@gmail.com, per chiedere direttamente ai calabresi quali sono i loro suggerimenti o le loro critiche sulla linea ionica calabrese: tabelle orarie inadeguate, difficoltà di coincidenze, bisogno o meno di treni intercity a lunga percorrenza, pulizia e qualità, affollamento. Il tutto culminerà nella formulazione di un atto parlamentare e in un’ispezione per toccare con mano la situazione della ionica.”
“Sono stufa – termina la parlamentare – di sentire dire ai politici locali quello che dovrebbero volere i cittadini. E’ il tempo che i calabresi facciano sentire la loro voce e, su questa base, avanzare una proposta. Se il Governo e la Regione continueranno ad andare per conto loro, poi, se ne assumeranno ogni responsabilità.”