Oggi è stata votata in Aula alla Camera la proposta di legge Quintarelli, di cui sono co-firmataria, sulla tracciabilità digitale dei prodotti.
Il made in Italy rappresenta un sinonimo di qualità in tutto il mondo e la contraffazione crea danni gravissimi alla nostra economia e alla sicurezza dei consumatori. L’italian sounding, ovvero l’utilizzo di denominazioni geografiche, immagini e marchi che evocano l’Italia per promuovere e commercializzare prodotti non riconducibili al nostro Paese, rappresenta la forma più eclatante di concorrenza sleale e di frode nei confronti dei consumatori, soprattutto nei settori agroalimentare e dell’abbigliamento.
Ricorrere a nuove e più efficaci tecnologie e sviluppare soluzioni innovative è l’obbiettivo della presente proposta di legge la quale introduce la certificazione digitale del prodotto che permette alle aziende di tracciare l’intera filiera del made in Italy e di certificare i prodotti realmente realizzati in Italia.
Tale sistema è in grado di verificare l’identità e l’autenticità di un prodotto perché l’idea è di favorire la tracciabilità mediante l’associazione ai prodotti made in Italy di un codice contenente le informazioni relative al produttore, al prodotto e agli indirizzi internet di questi ultimi.
Il codice è rilasciato al produttore da soggetti certificatori autorizzati dal Mef mentre l’Agid definisce le modalità tecniche, vigila sull’operato dei soggetti certificatori e provveda alla creazione di un database dei codici emessi da tali soggetti.
Il tema della frode è radicato in Calabria in particolare nel settore oleario, dove in passato sono state commercializzate tonnellate di olio proveniente da Spagna e Grecia come olio 100% Italiano.
Oggi facciamo un passo in avanti nella protezione anche delle eccellenze calabresi e nella loro promozione in tutto il modo dell’alta qualità dei suoi prodotti.