“Prima Reggio, poi Crotone, ora Lamezia. Lo sfascio del sistema aeroportuale calabrese è responsabilità della politica.” Non hanno dubbi i parlamentari del MoVimento 5 Stelle Federica Dieni, Laura Ferrara Nicola Morra, Dalila Nesci e Paola Parentela nell’indicare le responsabilità della crisi che hanno coinvolto le società di gestione del Tito Minniti , del Sant’Anna e che stanno minando il futuro del Sant’Eufemia.
Continuano i portavoce pentastellati: “La prova lampante del fallimento della rete di clientele su cui i partiti calabresi hanno costruito per anni il proprio potere sta proprio nella sorte affine dei tre aeroporti regionali. Da una parte abbiamo l’Aeroporto dello Stretto e quello di Crotone che patiscono una gestione vergognosa frutto delle politiche di incompetenti il cui unico pregio era l’affiliazione politica. Dall’altra c’è Lamezia Terme in cui la presenza di soci privati e dei loro interessi hanno frenato temporaneamente la rapacità degli eletti locali, salvo poi rinunciare e avviarsi a massimizzare il ricavo derivante dall’inevitabile spoliazione. Dopo aver assistito al declino inesorabile dello scalo di Reggio Calabria e di Crotone non ci stupiamo, alla vigilia dell’attuazione della riforma della Pubblica amministrazione, in cui si prevede che gli enti pubblici dismettano o riducano la partecipazione in società che non gestiscono servizi pubblici essenziali per gli stessi, nel constatare che anche il Sant’Eufemia si sta approssimando al baratro. Dopo i bilanci fallimentari, a poche settimane dall’apertura della stagione turistica, ecco il rischio di perdere i voli Ryanair con ricadute gravissime per tutta la Regione, che vede i suoi restanti scali ormai relegati ad un ruolo secondario. Ovviamente speriamo che il problema possa essere risolto, ma non ci illudiamo: più si avvicina il momento della possibile privatizzazione, più la politica cercherà di capitalizzare a scapito del servizio reso ai cittadini. E presto ci troveremo a parlare della crisi conclamata dello scalo di Lamezia.”
“Ciò che potrebbe dare una svolta – terminano i parlamentari pentastellati – è un Piano regionale dei trasporti serio e integrato, che valorizzi i tre scali e sfrutti le sinergie attraverso collegamenti ferroviari e su gomma degni di un Paese civile. Guardando però a chi dovrebbe farsene promotore non possiamo che continuare a nutrire forti dubbi e a sperare in un radicale cambiamento politico: l’unico fattore che può dimostrarsi oggi decisivo per salvare quel sistema dei trasporti che è ossatura del destino economico della Calabria. ”