Coldiretti: la situazione dell’ARA Calabria è al collasso

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Molinaro scrive al Presidente dell’ARA Leo Pangallo: irresponsabili  le decisioni di prorogare gli organi statutari

La situazione dell’Associazione Regionale Allevatori (ARA) Calabria è ormai al collasso ma  nonostante questo, in modo ostinato, la maggioranza del Comitato Direttivo dell’Associazione, ormai asserragliata nel suo fortino,  nelle ultime determinazioni assunte ha deciso di rinviare ulteriormente e a data da destinarsi, la convocazione delle Assemblee Provinciali e dell’Assemblea Generale per il rinnovo degli organi statutari, scaduti ormai dal 7 novembre 2015. Tali   determinazioni – afferma Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria in una lettera al presidente dell’Ara Leo Pangallo – sono da ritenersi irresponsabili. E’ l’ennesima conferma  – prosegue  – che l’ARA continua ad essere gestita in condizione, a dire poco, di assoluta precarietà, di pressappochismo, di disprezzo delle elementari regole di buona amministrazione e in perenne attesa di interventi pubblici. E il perché di questa levata di scudi di Coldiretti Molinaro lo esplicita  con un elenco di situazioni, davvero allarmanti, sia sul versante economico che organizzativo – gestionale. Ad iniziare dalla  grave situazione debitoria che ha ormai compromesso l’efficacia delle attività; la gestione tecnica episodica, limitata ad alcuni interventi negli allevamenti di mera “routine”  svolti in assenza di una reale programmazione che non offrono prospettive per le imprese; il personale, dipendente e convenzionato, che è demotivato e non è nelle condizioni di assicurare continuità al lavoro anche  perché avanza  un notevole cumulo di stipendi arretrati; il disinteresse (o contrapposizione) nei confronti della  progettualità e delle strategie individuate dall’Associazione Italiana Allevatori (AIA) tese a garantire servizi e consulenza agli allevatori pur in presenza di interventi pubblici ridotti; la mancata definizione di una pianta organica del personale adeguata alle reali esigenze dell’ARA, funzionale all’implementazione di nuovi servizi specialistici. Ma ancora  la sottovalutazione in merito al mancato funzionamento degli organi, infatti,  – chiarisce – il Collegio Sindacale è incompleto a causa delle dimissioni del Presidente, alle riunioni del Comitato Direttivo partecipa un numero limitato di Amministratori ed ancora la sempre più frequente, mancanza del numero legale.  Ma non è finita perché  – aggiunge – si riscontra la non volontà di completare il processo ineludibile di regionalizzazione, anche attraverso l’acquisizione del patrimonio ancora nella disponibilità delle ex Associazioni Provinciali Allevatori. Gli effetti di tutto questo è la forte diminuzione di soci e capi bestiame controllati con i programmi di Assistenza Tecnica. Questi in sintesi sono alcuni argomenti ed inefficienze che generano enorme preoccupazione  – ribadisce – e che non consentono di procrastinare ulteriormente il  rinnovo degli Organismi di gestione che hanno come compito fondamentale la definizione di un piano di rilancio dell’ARA nell’interesse degli allevatori e dei tecnici per garantire l’attuazione di programmi di assistenza tecnica e consulenza a beneficio dell’intero patrimonio zootecnico calabrese. Auspichiamo  – conclude – che tali legittime considerazioni inducano l’attuale maggioranza, a recedere da ogni ulteriore rinvio.

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