Scioccanti e nuove conversazioni intercettate tra dottori, sono emerse riguardo l’operazione “Mala Sanitas”, che ha portato all’arresto di alcuni medici dei reparti di Ginecologia e Ostetricia degli ospedali riuniti di Reggio Calabria. I dottori in diverse intercettazioni dimostrano grande freddezza, e addirittura quasi leggerezza in più casi in cui si sono verificate complicazioni o morti.
Il Dottor Alessandro Tripodi, medico ginecologo presso il reparto “Ginecologia e Ostetricia”, Primario responsabile dell’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia, una conversazione riferisce alla moglie della morte di un bambino, durante un parto eseguito dal dott. Pasquale Vadalà e dalla dott.sa Daniela Manuzio; nella telefonata aggiunge di aver lasciato l’ospedale con la scusa di un appuntamento e di aver spento il cellulare, per evitare che il dott. Vadalà lo chiamasse per rientrare in reparto:
TRIPODI: “ehi… eh niente, gli è morto un bambino quà… A VADALÀ E ALLA MANUZIO …omissis… ho chiuso il cellulare apposta, cretina, perché sennò mi chiamava in continuazione Vadalà eh…omissis.. e infatti me ne sono andato subito (ma fuia subutu) (n.d.r. ride)…”.
In un’altra conversazione, fa apertamente riferimento ad una particolare circostanza in cui il dottor Timpano, nel corso dell’intervento aveva provocato ad una paziente una perforazione della vescica:
TRIPODI: “minchia non sai che è successo, stanotte l’ira di Dio”;
MANUZIO: “eh? e di chi?”;
TRIPODI: “allora, quella lì, eh, di Timpano, che gli ha sfondato la vagina”;
MANUZIO: “eh”;
TRIPODI: “eh, allora, lo sai, ha la vescica aperta”, (RIDE……RIDE…..RIDE);
MANUZIO: “eh”;
TRIPODI: “allora dal drenaggio esce urina .. te la ricordi a …? Era oro…..mi ha chiamato Pina Gangemi…dottore vedete se potete venire che qua c’è l’ira di Dio…” ride….ride “che oggi……….2 litri di urina dal drenaggio” (ride) “…..in pratica…sono andato…. la vescica era aperta….l’hanno suturata in triplice stato…..”
In un’altra conversazione il dott. Tripodi ripercorreva, dimostrando di possedere ampia conoscenza del caso clinico in questione, le fasi che avevano portato all’aggravamento di una paziente e la scarsa trasparenza del primario Pasquale Vadalà nei confronti della stessa in relazione alle sue reali condizioni di salute:
TRIPODI A. :”””…omissis…hanno operato a una, una certa [Omissis], Vadalà e Pennisi…omissis…allora, nella sostanza, questa qua ha dolori, insomma le hanno preso l’uretere di sinistra e c’è un idronefrosi a sinistra…omissis… l’hanno operata un mese fa circa…omissis…e ha un idronefrosi di secondo grado a sinistra, logicamente, questa qua ha dolori no? …omissis… e gli hanno impapucchiato alla signora che ha un infezione, che ha questo che ha quest’altro…”””) (TRIPODI M.: “””…omissis…e le hanno preso l’uretere (ride) …omissis…lui mi ha detto una volta: “nella colpisterectomia, l’uretere non si può prendere mai”… (ridono), “questo è il bello”, mi disse, “mai al mondo si può prendere”… e infatti l’hanno presa!!! (ridono) …omissis…”””).
Nel corso dei racconti intercettati, quello che si rivela scioccante sono le reazioni dei sanitari che ridevano delle diverse situazioni, noncuranti della gravità della condotta tenuta nei confronti dei pazienti e dei familiari.
Risate di Tripodi anche con un’altra collega, Francesca Stiriti:
TRIPODI: “ma, si sono messi l’altro giorno a fare un’isterectomia”
STIRITI: “come come?”
TRIPODI: “si sono messi l’altro giorno a fare un’isterectomia per via vaginale, per un carcinoma dell’endometrio”
STIRITI: “eh”
TRIPODI: “e gli è rimasto l’utero nelle mani (ride)”
STIRITI: “gli è restato l’utero nelle mani?”
TRIPODI: “Allora! stava morendo la paziente, scioccata”.