I Carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Reggio Calabria su richiesta della DDA, a carico di cinque persone, nell’ambito delle indagini sulla morte della collaboratrice di giustizia Maria Concetta Cacciola.
Gli arrestati sono accusati di avere agito negli interessi della cosca di ‘ndrangheta dei Bellocco e della cosca Cacciola, che operano a Rosarno e dovranno rispondere dei reati di concorso in maltrattamenti in famiglia, aggravato dall’aver favorito un sodalizio di tipo mafioso; concorso in violenza privata, aggravato dall’aver favorito un sodalizio di tipo mafioso; concorso in violenza o minaccia per costringere a commettere un reato aggravato dall’aver favorito un sodalizio di tipo mafioso; concorso in favoreggiamento personale aggravato dall’aver favorito un sodalizio di tipo mafioso.
Tra i cinque arrestati vi sono i tre congiunti, padre madre e fratello della Cacciola, già detenuti nell’ambito della prima fase delle indagini, e due avvocati. Proprio qualche giorno fa si era concluso il processo d’appello per i tre congiunti della Cacciola, Michele Cacciola, padre della giovane, condannato a 4 anni (5 anni e 4 mesi in primo grado); il fratello Giuseppe, condannato a 4 anni e 6 mesi (in primo grado 6 anni), Anna Rosalba Lazzaro, confermata la condanna a 2 anni. I reati per cui sono stati arrestati stamani, con l’operazione denominata “Onta” sono successivi a quelli per i quali sono stati già processati.
Le indagini, secondo l’accusa, avrebbero rivelato un quadro indiziario molto più ampio, e sono state avviate a seguito della trasmissione da parte della Corte d’Assise di Palmi degli atti relativi al procedimento celebrato proprio nei confronti di Giuseppe Cacciola, Anna Rosalba Lazzaro e Michele Cacciola. La morte di Maria Concetta Cacciola avvenne il 20 agosto 2011 dopo che la donna ingerì dell’acido muriatico.
Maggiori dettagli saranno forniti nel corso di una conferenza alle 11,30 presso il Comando Provinciale di Reggio Calabria, dal Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho.