Riceviamo e pubblichiamo
A pochi giorni dalla presentazione delle liste elettorali, si attendono le motivazioni ufficiali che hanno portato il circolo territoriale PD di Rosarno, commissariato su richiesta di 7 iscritti, a non presentare alcuna lista. E’ bene ricordare che la caduta di Elisabetta Tripodi è stata determinata dalla sfiducia del consigliere comunale Mimma Varrà, candidata eletta nella lista del Sindaco. Tutti, almeno in città, ricorderanno che la Tripodi, nella scorsa campagna elettorale, partecipò da appartenente alla cosiddetta “società civile” e solamente in seguito decise di tesserarsi col PD.
È altresì doveroso sottolineare il fatto che Elisabetta Tripodi, diverse volte, su mia richiesta, abbia detto di non volersi ricandidare, probabilmente consapevole che la sua popolarità fosse ai minimi storici.
La sottoscritta, vivendo in prima persona il territorio ed avendo ben chiaro sia quale fosse il quadro politico cittadino, sia quanto il gradimento del sindaco uscente fosse molto basso in ogni ambiente della città, aveva fin da subito auspicato un accordo con la Sinistra ed “Area Popolare”, restando in linea, del resto, con le politiche espresse sia dal PD nazionale, che amministra il Paese con NCD, sia con quelle dei vertici regionali che, fino ad allora, avevano attuato le stesse scelte.
La guerra scatenata dalla Tripodi – pregiudizialmente contraria ad ogni ipotesi di accordo con “Area popolare” – aveva l’obiettivo di raggiungere un accordo politico per comporre una lista insieme a “Forza Italia”, in contrasto con la linea politica del PD a tutti i suoi livelli.
Tale linea, portata avanti in contrasto con la sottoscritta, è fallita per il venir meno di Forza Italia.
Una volta incassato il dietro front dei forzisti, gli ex amministratori hanno dovuto scontrarsi con la realtà dei fatti: la loro forza attrattiva, utile a trovare 12 candidati, non è mai esistita non per mancanza di tempo, ma perchè l’unico filo conduttore che li aveva mossi fin dal principio era la voglia di avversare la compagine politica guidata dal candidato Giuseppe Idà, dando così agio alla lista del candidato Saccomanno, nella quale sono presenti tutte le destre cittadine: Forza Italia, Fratelli d’Italia e AN.
Dopo la manifesta incapacità di lettura politica e territoriale di questi ex amministratori uscenti, colpevoli di aver danneggiato il PD rosarnese, chiedo un intervento dei vertici provinciali, regionali e nazionali che ripristini la democrazia all’interno del nostro circolo e detti le regole utili al rilancio dello stesso.
L’accordo firmato dalla sottoscritta – allora pienamente legittimata nella sua carica di coordinatrice del circolo territoriale – con Area Popolare non è fatto al ribasso: esso comprende, infatti, intese sia sul programma, sia sulla composizione delle liste e dei candidati del Partito Democratico.
Un accordo assolutamente di centro sinistra, con candidature di iscritti storici, ex amministratori della Giunta Tripodi, Giovani Democratici e della Sinistra.