Santelli e Occhiuto interrogano Alfano : ” A Cosenza clima velenoso per nascondere effetti Rimborsopoli su Pd “

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Gli onorevoli Jole Santelli e Roberto Occhiuto , deputati di Forza Italia, hanno reso noto di avere trasmesso un’interrogazione  al ministro Alfano per chiedere “ quali provvedimenti intenda intraprendere il Governo , al fine di verificare se gli  atti di mistificazione e di calunnia posti in essere da parlamentari e dirigenti del Pd cosentino, impegnati a propalare notizie false e tendenziose sulla figura del sindaco uscente Mario Occhiuto, non rappresentino il tentativo surrettizio di turbare la regolare e democratica competizione elettorale del 5 giugno prossimo “

Alcuni parlamentari del Pd- scrivono i deputati  nell’atto di sindacatura ispettiva- continuano a sostenere la tesi calunniosa, priva di qualsiasi fondamento giuridico, spudoratamente menzognera , secondo cui l’arch. Mario Occhiuto , imprenditore e ( come tanti altri suoi colleghi italiani ) alle prese con una contingenza economica legata a diversi fattori , potrebbe addirittura ”scaricare” sulle casse comunali alcune partite debitorie .

Ciò, oltre a essere palesemente falso, maschera la vera ipotesi di decadenza che è quella che colpirebbe Carlo Guccione ( indagato per peculato ed estromesso dalla Giunta regionale per Rimborsopoli )nell’impossibile evenienza che diventi Sindaco, atteso che la eventuale  condanna in primo grado farebbe sortire gli effetti della legge 190/2012.

Nel mentre la posizione giudiziaria del Guccione è  pendente prosegue il parlamentare forzista – nessun addebito giudiziario è stato mai posto all’arch. Occhiuto, “ colpevole “ di vivere una condizione simile a centinaia di migliaia di imprenditori e professionisti italiani che, peraltro, rischiano motivi di incapienza a causa della difficoltà di esigere crediti certi.

Il paradosso- concludono Santelli e Occhiuto – è che si lancino accuse deliranti nei confronti di un soggetto che ha debiti di natura privata fingendo di dimenticare il problema che pende sul candidato a sindaco del Pd, certificato politicamente dal presidente Oliverio con la revoca da assessore regionale a causa di una “probabile cresta “ sui fondi pubblici .

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