Rosarno-San Ferdinando, emergenza tendopoli

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In seguito agli accadimenti di questi giorni presso la tendopoli dei migranti, e all’omicidio di uno degli stessi, tale Sakine Traore, si sono riaccesi i riflettori dei mass-media sulla questione migranti nella Piana di Gioia Tauro. Premesso che è da sei anni soprattutto dopo la rivolta nota in tutto il mondo, che si conoscono le indegne e disumane condizioni in cui albergano questi signori,nessuna delle istituzioni statali, previa accorati e demagogici appelli si è premurata concretamente per porre rimedio a quella che è, e senz’altro può essere una bomba sociale, pronta da un momento all’altro ad esplodere e a sfociare in quella che potrebbe essere una guerra fra poveri. Occorre che accada una tragedia umana come quella dell’altro giorno, affinchè le istituzioni tutte rammentino la vicenda. A Rosarno e limitrofi centri, i migranti hanno trovato sempre, nella maggior parte dei casi un habitat accogliente e disponibile all’integrazione, ma purtroppo a causa della crisi che attanaglia tutto il sud, non sempre hanno trovato una adeguata occupazione lavorativa. Condizione che concerne anche i giovani della Piana, i quali sono alla perenne ricerca di fortune lavorative per un prospero futuro. I migranti rappresentano una scaturigine di ricchezza anche per l’Italia e il Sud, ma attualmente non vi sono le condizioni in determinati centri per accogliere quella che si profila essere una vera e propria “ondata umana”. Condizioni che sono drammatiche nel caso in ispecie della tendopoli, per i migranti ma anche per i cittadini che vivono una vera e propria emergenza umanitaria. Occorre che tutte le istituzioni di concerto e in sinergia agiscano al più presto per il bene di tutti. Giacchè si chiede proprio questo accoglienza e umanità, ma nel caso della tendopoli è umanità?. Senza dimenticare le vere e proprie orde di prostituzione che imperversano nei vicoli, ma anche nelle vie centrali di Rosarno, che minano la sicurezza delle persone, ma soprattutto, una già precaria condizione igienico sanitaria. Esprimendo solidarietà e vicinanza al lavoro effettuato in queste concitate ore, dalle forze dell’ordine, auspico che questo mio appello come tanti altri pervenuti nel tempo non rimanga inascoltato, ma abbia opportuna risonanza.”
Francesco Grossi

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