A Polistena battesimo calabrese del nuovo PCI

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Riceviamo e pubblichiamo

Bagno di folla per il battesimo calabrese del nuovo PCI.

Si é tenuta a Polistena, storica roccaforte dei comunisti, l’assemblea costituente regionale del Partito Comunista Italiano. 

Un partito che vede la confluenza del PCdI, di ampi settori di Rifondazione Comunista, di associazioni e movimenti politico-culturali di base e, soprattutto, di tantissimi uomini e donne di sinistra senza tessera che, dopo tante delusioni causate sia dalle infinite divisioni e scissioni della sinistra italiana che dalla vergognosa deriva liberista del PD, hanno deciso di ritornare in campo per dare gambe al progetto del nuovo PCI.

Un progetto nient’affatto nostalgico o rivolto al passato che, grazie ad una massiccia e inaspettata presenza di giovani, punta ad essere la vera novità e la concreta speranza specie per le classi sociali più deboli del Paese.

All’assemblea costituente regionale di Polistena hanno partecipato decine di delegazioni provenienti dalle cinque province calabresi.

Dopo l’intervento di saluto di Lorenzo Fascí, segretario reggino del PCdI, vi è stata la relazione introduttiva tenuta da Michelangelo Tripodi, segretario calabrese del PCdI, il quale, con grande passione ha ricostruito i lunghi e i difficili passaggi che hanno portato all’odierno approdo unitario che rappresenta una data storica in un luogo simbolico qual è Polistena.

Il nuovo PCI si rifá al pensiero di Gramsci, Togliatti e Berlinguer, ha affermato Tripodi, e nasce inequivocabilmente sotto il segno della bellissima Costituzione repubblicana, nata dalla Resistenza, che Renzi e il PD vorrebbero demolire. 

Pertanto, a partire dal NO al referendum sulle pseudo-riforme della troika Renzi-Boschi-Verdini il PCI sarà in prima fila per rappresentare i valori della Carta Costituzionale. 

Il PD non è più un partito di sinistra e si sta caratterizzando per evidenti fallimenti sia nel governo nazionale che in quelli regionali, a partire dalla giunta calabrese guidata da Oliverio, e locali, vedi l’amministrazione Falcomatà a Reggio. La pesante legnata ricevuta dal PD nelle recentissime elezioni amministrative, a Cosenza ha ottenuto il 6% dei voti, è la risposta degli italiani all’arroganza di Renzi e dei suoi mediocri imitatori locali. Vi è piena consapevolezza delle difficoltà di una lunga traversata nel deserto che i comunisti dovranno affrontare, ma, per la prima volta, finalmente, dopo anni di rotture e divisioni, è partito un entusiasmante processo unitario che vuole parlare e rappresentare il mondo del lavoro e le parti più deboli della società italiana. Il PCI come partito del lavoro, del Sud, dei diritti e della Costituzione. Un moderno partito del popolo. 

È stato rivolto un accorato appello per dare una mano a costruire un nuovo partito che, nel solco degli attualissimi insegnamenti gramsciani, ha l’ambizione di riportare il Mezzogiorno come questione fondamentale e indispensabile per l’Italia intera.

Sono seguiti decine di interventi tutti legati da un unico filo conduttore riguardante l’indispensabilità e la necessità di avere un nuovo PCI.

Il sindaco di Polistena Michele Tripodi ha raccontato la storia delle conquiste sociali e di buona amministrazione della sua città che esprime una giunta eletta, senza infingimenti, dalla lista con il simbolo della falce e martello; l’ex segretario provinciale del PRC ha ribadito il valore dell’unità dei comunisti che, senza nostalgie, dovranno tornare nelle piazze di ogni paese e città per fare politica al servizio esclusivo della popolazione.

Ha concluso i lavori Luca Gangemi, già deputato di Rifondazione Comunista, il quale ha ricordato le tappe del lungo processo unitario che, in ogni parte d’Italia, sta scaldando i cuori delle donne e degli uomini di sinistra che, finalmente, non si sentono più orfani di un Partito che li rappresenti e, infatti, le adesioni al PCI sono tantissime e superiori ad ogni attesa.

Il processo di rinascita del PCI si chiuderà a Bologna dove, dal 24 al 26 giugno prossimi, si terrà il congresso nazionale di fondazione del partito. A conclusione dei lavori sono stati eletti i delegati al Congresso Nazionale e  il Coordinamento Regionale provvisorio che guiderà il partito in questa fase.

Si è deciso di svolgere simbolicamente la massima assise proprio a Bologna in quanto nel 1989 alla Bolognina l’allora segretario Occhetto annunció lo scioglimento del Partito, oggi, nel 2016, proprio in quella realtà rinascerà il PCI.

A conclusione dei lavori sono stati eletti i delegati al Congresso Nazionale e il Coordinamento Regionale provvisorio che guiderà il partito in questa fase e del quale fanno parte: Michelangelo Tripodi, Stefano D’apa, Lorenzo Fasci’, Rosanna Femia, Emilio Filardo, Antonella Folliero, Giovanni Guzzo, Nicola Limoncino, Silvia Martino, Tiziano Pangaro, Rosamaria Politano’, Antonio Sgambelluri, Francesco Stilo, Ivan Tripodi, Michele Tripodi, Saverio Valenti, Fabio Violi.

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