È giunta al termine la quarta edizione di “Frammenti d’Arte”, i salotti letterari dell’associazione MedmArte ormai divenuti consolidato punto di riferimento nel novero degli eventi culturali regionali.
Le otto serate in calendario sono state tutte di elevatissimo profilo e ciascuna di esse ha, di volta in volta, lasciato nei presenti il senso tangibile dell’essere “attori attivamente partecipi” della potenza della cultura: rigogliosa fucina di uomini migliori.
È in questo ambito che si è pienamente inserita l’ultima serata dei salotti, per l’occasione tenuta nello splendido contesto dei giardini di MedmArte e che ha visto come protagonista Mario Brigante, artista a tutto tondo di Trebisacce, che ha condotto il pubblico in un affascinante “viaggio” nel “sé” che già nel titolo è monito ed incitamento “Il coraggio di navigare”.
Come consuetudine, ha introdotto e condotto l’evento Ambra Miglioranzi, Presidente dell’Associazione, alla quale nel corso della serata i presenti hanno voluto tributare il riconoscimento per l’abnegazione e la determinazione con le quali ha portato al successo la manifestazione.
Mario Brigante, affermando che la poesia è di tutti, ha esposto al pubblico un libro bianco, privo di parole, seppur con un suggestivo sottotitolo che ne delineava l’attesa trama narrativa: la bellezza del disordine.
Tra recitazioni di componimenti poetici, narrazioni, riflessioni, il Maestro ha spaziato su svariati temi – il viaggio; la suadente falsità della vanagloria; l’impellente necessità di insegnare agli uomini ad amare; le parole che non hanno fretta e che diventano poesia; l’estetica della creatività; la paura del nuovo – tutti intessuti con mano ferma, a mo’ di vestito policromo.
Canovaccio, questo, di ogni personale viaggio di ciascuno dei partecipanti, inviati da Brigante a colmare il bianco inespressivo di quel libro attraverso l’impulsiva visitazione delle proprie emozioni e l’istintiva traduzione nella parola.
L’anonimato degli scritti e la casuale sequenzialità con la quale sono stati trascritti dalla bravissima Federica Orfanò hanno dato vita all’abbozzo di un’opera narrativa sorprendentemente fluente, nella quale le parti si sono “spontaneamente” saldate ed organicamente integrate; il sé personale è, così, divenuto sé collettivo.
Al termine della lettura del “libro”, condotta dalla stessa Federica, il pubblico-autore ha manifestato tutto il proprio entusiastico compiacimento per la comune esperienza culturale vissuta e, prioritariamente, per il senso della condivisione, della sintonia e della sincronia che ne è scaturito.
La serata è stata allietata dalle coinvolgenti musiche del “Duo Medmea”: M° Caterina Borgese al violino e M° Anna Maria Cambareri al pianoforte, impeccabili esecutrici di noti brani musicali che, anche per il tramite dei propri allievi, hanno fatto da pregevolissima colonna sonora a tutte le serate dei salotti letterari.
A conclusione a ritirare i diplomi di partecipazione al corso di pittura dell’Associazione MedmArte i due piccoli Domenico Punturiero e Saida Boukhemikhem.
Ricca di personalità di rilievo la platea dei partecipanti alla splendida serata conclusiva: il neo-sindaco di Rosarno, Giuseppe Idà, che ha posto l’accento sulle complessità che si troverà dinnanzi nell’esercizio del suo mandato ma anche sulla consapevolezza di poterle fronteggiare con il vigore e l’entusiasmo della squadra che si trova a dirigere; l’On. Giovanni Arruzzolo, sostenitore della prima ora dell’Associazione Medmarte e costantemente e fattivamente vicino a tutte le iniziative dalla stessa promosse;l’Assessore Giuseppe Palaia; Gina Scordo, attiva fautrice di progetti di interesse sociale, tra tutti quello riguardante i ragazzi autistici;il Presidente del Rotary di Reggio Calabria Est Antonello Dattola; alcuni dei protagonisti dei salotti letterari appena conclusi – lo scrittore Giuseppe Bagnato, l’astrologa Claudia De Murtas, il poeta Rocco Polistena, il prof. Ugo Verzì Borgese, Carla Piro e altri vogliamo affermarlo col piglio della certezza, tra i presenti ci sarebbe certamente stato anche il compianto Pino Verzì, silenzioso operatore di cultura ed appassionato conoscitore di Medma al quale, in chiusura, va il nostro mesto ricordo .