“La Giunta regionale e gli uffici competenti revochino immediatamente e senza indugio il bando di gara del servizio di assistenza tecnica esterna all’Autorità di gestione del Por Calabria Fesr-Fse 2014/2020, restituendo a Fincalabra spa l’affidamento degli incarichi di consulenza gestionale”.
E’ quanto chiedono in una lunga e articolata interrogazione “da discutere nella prima seduta utile dell’Assemblea” i consiglieri di centrodestra Domenico Tallini, Giuseppe Mangialavori, Fausto Orsomarso e Francesco Cannizzaro, al Presidente della Giunta regionale Oliverio.
“Il Por Calabria 2014/2020, Asse prioritario 14 ‘Assistenza tecnica’ – scrivono gli interroganti – prevede di sostenere le fasi di programmazione, attuazione, gestione, controllo, valutazione e sorveglianza del Programma operativo. In data 25 novembre 2015, l’Autorità di gestione del Por Calabria ha chiesto alla Stazione unica appaltante della Regione di provvedere all’espletamento della procedura di gara per l’affidamento dell’affidamento del Servizio di assistenza tecnica riferita al Fesr-Fse 2014/2020, motivando la necessità che andrebbero ricercate all’esterno della struttura regionale qualificate risorse professionali, tecniche ed organizzative. Di conseguenza – sottolineano Tallini, Mangialavori, Orsomarso e Cannizzaro – con Decreto dirigenziale n. 15904 del 22 dicembre 2012 veniva avviata la procedura aperta, ai sensi dell’art.55 del Dlgs 163/2006 per l’affidamento del ‘servizio di assistenza tecnica all’Autorità di gestione del Por Calabria Fesr-Fse 2014-2020’, garantendo la copertura finanziaria delle risorse sul richiamato Asse 14, con un importo a base d’asta di 13.600.000 mila euro e l’importo per l’opzione ai sensi dell’art. 57 comma 5 lettera B del Dlgs 163/2006 veniva quantificato in 10.200.000 mila euro, iva esclusa. Quale parametro – affermano gli interroganti – per la determinazione di detto importo veniva adottato il costo del personale impiegato in analoghi servizi”.
“Con deliberazione della Giunta regionale n. 206 del 19 maggio 2014, esecutiva ai sensi di legge – proseguono Tallini, Mangialavori, Orsomarso e Cannizzaro – la Regione Calabria stabiliva con apposito atto di indirizzo rivolto a tutti i Dipartimenti, e dunque anche al ‘Dipartimento Programmazione nazionale e Comunitaria’, di procedere con l’affidamento prioritariamente alla società Fincalabra spa di tutte le attività strumentali connesse all’attuazione delle programmazioni dipartimentali, determinando di concerto con la stessa società i contenuti e le prestazioni oggetto di affidamento, in coerenza con le disposizioni di legge in materia di affidamento alle società in house e, comunque, in rapporto alla tipologia di servizio da affidare ed alle conseguenti caratteristiche professionali delle risorse umane da acquisire. Com’è noto, Fincalabra spa, in attuazione della legge regionale 16 maggio 2013, procedeva nel novembre 2014, mediante cessione di ramo d’azienda da parte di Calabria IT ad inquadrare nel proprio ruolo organico 128 unità lavorative. In sostanza – sottolineano gli interroganti – la Giunta regionale aveva stabilito che in un’ottica di razionalizzazione e utilizzo efficace delle risorse disponibili, Fincalabra spa, per naturale vocazione e finalità statutarie, avrebbe rappresentato lo strumento più idoneo a concorrere nel quadro della politica di programmazione economica della Regione, allo sviluppo economico e sociale della Calabria con utilizzo delle proprie risorse umane disponibili. L’affidamento a Fincalabra spa – evidenziano Tallini, Mangialavori, Orsomarso e Cannizzaro – delle funzioni di consulenza gestionale (le stesse, identiche, che ora la Regione Calabria sta esternalizzando!) seguiva esigenze e priorità ben precise:
razionalizzazione della spesa per costi di consulenza; valorizzazione del personale in organico; riduzione dei tempi di esecuzione ed elaborazione dei progetti; sostegno e garanzia di stabilità occupazionale ai dipendenti di Fincalabra spa.
“Considerato che la deliberazione n.206 del 19 maggio 2014 della Giunta regionale – affermano gli interroganti – non è mai stata mai revocata o modificata o sospesa a tutt’oggi, ed è esecutiva ai sensi di legge e vincolante sino al raggiungimento delle risorse economiche necessarie al citato obiettivo; tenuto conto che dalla tempistica adottata per la pubblicazione del bando sono evidenti le questioni di inopportunità che possano giustificare la scelta attuata, nonostante l’entrata in vigore nei quattro giorni successivi dalla data di pubblicazione dell’atto, ossia il 19 aprile 2016, sia entrato in vigore il nuovo Codice degli Appalti disciplinato dal Dlgs n.50 che avrebbe garantito maggiore trasparenza e semplificazione amministrativa soprattutto con riguardo alla modalità alla modalità di istituzione della Commissione di gara; che la procedura prevista e disciplinata dall’art. 55 del vecchio Codice degli Appalti non era comunque possibile attivarla per una gara di importo superiore ai 10.000.000 euro per superamento della soglia prevista, ciò comportando anche motivo specifico di nullità della procedura di gara; che la frettolosa pubblicazione del bando ha comportato anche la mancata valutazione di alcuni elementi indispensabili per garantire un servizio di consulenza gestionale efficiente ed efficace, tra cui la mancata indicazione, quale requisito per il soggetto attuatore della consulenza, dei requisiti inerenti la regolamentazione delle attività di finanziamento; che il presidente di Fincalabra spa in data 8 ottobre 2015 inoltrava, in ossequio alla deliberazione 206/2014 della Giunta regionale, al presidente della Regione, richiesta di affidamento alla società di tutte le attività strumentali connesse all’attuazione delle programmazioni dipartimentali, e tra queste, ovviamente, ed in via prioritaria, quelle relativa alla Programmazione comunitaria, presentando alla Giunta regionale una bozza di Convenzione – quadro che prevedeva la forma di affidamento e svolgimento degli incarichi con enorme risparmio di tempo e di risorse per la Regione, prevedendo molti più servizi (sportello informativo, sistema convenzionale già esistente, strumentazione e dotazione organica già operativa); che la mancata attuazione della delibera 206/2014, il mancato rispetto della nuova normativa sul Codice degli Appalti e il mancato riscontro alla bozza di convenzione-quadro rendono anomali e viziati gli atti predisposti e sicuramente lesivo degli interessi superiori dell’Ente; che inoltre il citato bando di gara viola i contenuti del Dgr n.770/del 22 novembre 2006 con il quale è stata riordinata la struttura della Giunta regionale, i contenuti del Dgr 378/2011 con il quale è stata rimodulata la struttura organizzativa del Dipartimento programmazione nazionale e comunitaria, i contenuti del Dgr 19/2015 con il quale è stata approvata la nuova macro-struttura della Giunta regionale, tutti atti con i quali la Regione è stata messa nelle condizioni di gestire in modo autonomo e senza interessi di far ricorso a consulenze gestionali esterne, affiancate a quella di Fincalabra Spa della quale vi è addirittura uno specifico atto di indirizzo, così dirottando verso l’esterno risorse con specifica destinazione e con ciò, da una parte, cerando un inutile duplicato di soggetti attuatori, e dall’altro, duplicando i costi”.
L’interrogazione è stata inviata al direttore generale della Giunta regionale, all’assessorato alla Programmazione nazionale e Comunitaria, al direttore generale del Dipartimento Programmazione nazionale e Comunitaria, alla sezione regionale della Corte dei Conti di Catanzaro, al dottor Raffaele Cantone, presidente dell’ANAC ed al responsabile della Prevenzione della Corruzione, dottoressa Maria Gabriella Rizzo.