Operazione Badge Express, i dettagli degli arresti a Oppido

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Nelle prime ore di oggi 06 luglio 2016, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno proceduto  all’esecuzione di misure cautelari, emesse dal GIP presso il Tribunale di Palmi, nei confronti di 24 dipendenti comunali, 4 destinatari di ordini di custodia cautelare con l’applicazione della misura degli arresti domiciliari e gli altri 20 destinatari dell’obbligo della presentazione alla p.g., ritenuti responsabili dei reati di concorso in false attestazioni, con modalità fraudolenta, della presenza in servizio e truffa aggravata e continuata in danno dell’Ente Pubblico di appartenenza, nello specifico il Comune di Oppido Mamertina.

L’attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi, trae origine da un’attività di controllo iniziata nel mese di novembre del 2015, allorquando militari della Stazione di Oppido Mamertina rilevavano che alcuni dipendenti di quel Comune, nella fascia oraria in cui avrebbero dovuto trovarsi in servizio, si allontanavano dal luogo di lavoro e venivano notati in diverse zone della cittadina. Tale assunto  trovava conferma nei successivi servizi perlustrativi del territorio operati dai Carabinieri della locale Stazione che avvaloravano l’esistenza di un allarmante fenomeno di assenteismo, che si manifestava in maniera più accentuata in particolare nella giornata del martedì allorquando si tiene il mercato settimanale.

Tali primi risultati venivano refertati alla Procura, sotto il cui coordinamento, si proseguiva l’attività d’indagine anche con l’ausilio di attività tecniche. In particolare, per meglio documentare il fenomeno, veniva installato un sistema di videosorveglianza che permetteva di monitorare la macchinetta marcatempo e gli ingressi del Palazzo Comunale. Le videoriprese, protrattesi per un arco temporale ritenuto idoneo a dimostrare la reiterazione delle condotte delittuose – circa tre mesi – hanno consentito di individuare e ricostruire un fenomeno di malcostume messo in atto con modalità estremamente disinvolte, prescelte dagli indagati per poter eludere l’adempimento dei doveri nascenti dal rapporto di lavoro dipendente della detta Amministrazione, concretizzatosi nell’utilizzo improprio da parte di alcuni dipendenti comunali dei badge per il rilevamento delle presenze lavorative, con conseguente danno per l’amministrazione di appartenenza e relative violazioni di carattere penale e nell’allontanamento volontario da parte degli stessi dipendenti dagli uffici comunali – ed in genere dal luogo di lavoro – senza che tali assenze venissero attestate dalla timbratura del badge, da un permesso o da autorizzazioni dei dirigenti comunali.

L’attività investigativa ha, quindi, consentito di verificare come molti degli indagati si assentassero sistematicamente dal luogo di lavoro, attestandone (o alcuni, più gravemente, facendone da altri attestare), per il tramite della timbratura del cartellino segna tempo, la loro presenza all’interno dello stesso, da cui in verità si allontanavano senza regolare permesso, così facendo risultare integralmente osservato l’orario di lavoro quotidiano che in realtà non lo era mai, e conseguentemente percependo indebitamente un ingiusto profitto consistente nella ordinaria retribuzione per l’intero orario lavorativo.

I Carabinieri hanno così potuto documentare ogni movimento, spostamenti, entrate, uscite dei dipendenti comunali e, con appositi servizi di osservazione e pedinamento, monitorare le attività svolte durante l’orario di servizio al di fuori dell’ufficio.

Ebbene, nel corso di tali controlli effettuati nei pressi degli uffici comunali e per le vie di Oppido Mamertina i Carabinieri hanno documentato in primo luogo la presenza, in orari di lavoro, nelle piazze e nelle vie adiacenti i detti uffici, di numerosi dipendenti comprovando in tal modo ictu oculi l’allontanamento pressoché quotidiano dagli uffici di dipendenti che, senza far risultare l’assenza attraverso marcatura dei cartellini, si aggiravano per negozi, facevano la spesa al mercato, erano impegnati in attività di pulizia domestica o si intrattenevano con conoscenti ed amici per le piazze e strade cittadine.

Da ultimo, si acquisiva tutta la documentazione relativa ai dipendenti comunali, elenco delle timbrature, fogli firma, certificati di malattia, permessi ed ogni altro documento utile a verificare la posizione lavorativa di ogni singolo dipendente, confrontandola con le risultanze investigative acquisite.

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