In seguito alle proteste dei giorni scorsi da parte dei cittadini di Nicotera sulla questione acque sporche, i quali avevano occupato prima il municipio dello stesso paese, poi la stazione di Rosarno e per ultimo la sede dell’Asp a Vibo, questa mattina il comitato è stato raggiunto dai microfoni del Tg 3 Calabria per gli aggiornamenti sul caso. L’atmosfera è davvero surreale, alcune attività sono chiuse, le centinaia di persone che tempo fa passeggiavano sul lungomare o sostavano nei lidi, sembrano essere ormai un ricordo lontano. In un trattio di spiaggia un gruppo numeroso di cittadini ha spiegato la situazione attuale ai giornalisti Rai in diretta. “Siamo arrivati all’esasperazione, si tratta di un diritto inalienabile, quello alla salute che viene compromesso” hanno dichiarato alcuni rappresentati del comitato. “È inammissibile che i cittadini debbano ricorrere a delle azioni forti e bloccare servizi pubblici, per vedere un proprio diritto tutelato, dovrebbero essere le amministrazioni a farlo”. Sul posto presenti anche tanti cittadini di San Ferdinando, anche loro nella medesima situazione, i quali hanno dato sin dai primi giorni sostegno e appoggio agli amici di Nicotera. Quello che tutti qui si chiedono è ” Chi vigila su chi dovrebbe controllare? Chi può dirci con certezza se l’acqua è potabile o se il nostro mare non è inquinato?” Continua ancora un rappresentante. Le ripercussioni spiegano, sono pesanti per ciò che riguarda l’ economia del territorio,in quanto questo paese vive di turismo. “La situazione ha generato un grave collasso economico, in quanto i turisti scappano perché gli operatori non hanno nulla da poter offrire nelle condizioni in cui ci troviamo oggi” “ La comunità è stata privata di alcuni diritti fondamentali, e la stessa comunità ha alzato la testa, e nella assenza assoluta dell’amministrazione che non ha deciso di rappresentarla, si è rappresentata da sola, riuscendo a far valere i propri diritti”. ” Negli ultimi dieci anni sono stati presentati 52 esposti sulla questionel mare sporco, ma a quanto pare non sono stati presi in serie considerazione, fino a quando non si è parlato di reato ambientale. Il problema che c’è stato è anche la “latitanza delle istituzioni”, non solo dell’amministrazione locale ma anche del Prefetto” afferma l’avvocato Saccomanno. I cittadini di Nicotera concludono con un appello a tutti coloro i quali si trovano nella medesima situazione: “Sappiamo che non siamo i soli a trovarci in questa situazione. Noi siamo aperti e disponibili all’Unione con chiunque abbia lo stesso problema è sappiamo che in Calabria c’è tanta gente, per questo diciamo di provar a far qualcosa di grande tutto insieme ” .