E’ Giancarlo Giusti il giudice arrestato nell’operazione Abbraccio eseguita all’alba dalla Polizia nei confronti di presunti affiliati del clan Bellocco di Rosarno.
Il magistrato, che è stato posto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, non è nuovo a problemi giudiziari. Giusti è stato infatti arrestato nel marzo del 2012 e poi condannato a 4 anni di reclusione per aver ricevuto dal clan Lampada almeno 71 mila euro e, aver venduto alla ndrangheta la propria funzione, avrebbe “violato i principi di imparzialità, probità e indipendenza.
Nella precedente inchiesta erano emerse intercettazioni compromettenti a carico del giudice del Tribunale di Palmi, accusato di avere sfruttato l’amicizia con i Lampada per ottenere viaggi e soggiorni a Milano in resort molto costosi. Il tutto, sempre secondo l’accusa, in compagnia di avvenenti escort (una ventina il numero calcolato dagli investigatori milanesi) “offerte” dai fratelli Francesco e Giulio Lampada tra il 2008 e il 2009.
In una conversazione intercettata con Giulio Lampada, il quale voleva assicurarsi sull’omertà di Giusti, questi rispondeva lapidario “… tu ancora non hai capito chi sono io… sono una tomba, peggio di.. ma io dovevo fare il mafioso, non il Giudice… però l’idea di portarci il Presidente a Milano non è male, sai?!… Lo vorrei vedere di fronte ad una stoccona!!”.