Emergono particolari sempre più agghiaccianti sulla vicenda della 13enne violentata per anni da un gruppo di ragazzi a Melito Porto Salvo. La famiglia della giovane infatti, sembrerebbe esser stata a conoscenza di tutto. La madre avrebbe scoperto le ripetute violenze, attraverso un tema che la figlia aveva scritto per la scuola, tema in cui la ragazzina aveva espresso il suo disagio, chiedendosi come i genitori potessero non capire il suo stato d’animo: ” Un giorno la mia professoressa d’Italiano – racconta la ragazzina ai carabinieri – ci dà un tema dove dovevamo parlare del ruolo che avevano avuto i nostri genitori nella nostra vita…. Ed io che nonostante non abbia detto niente per proteggere anche loro ero arrabbiata con loro perché comunque loro non se ne sono mai accorti di niente… cercavo di essere mai triste, mai arrabbiata… magari mi rendevo attiva in casa aiutavo molto mia madre…. Di giorno in giorno non se ne sono accorti proprio di niente … quindi ero un po’ arrabbiata con loro di questo perché comunque come fai a non accorgertene che tua figlia sta attraversando un periodo difficile, una difficoltà, niente completamente…“
La ragazza dopo la scoperta della madre, avrebbe così confidato il tutto. La famiglia però invece di denunciare l’accaduto, sotto suggerimento del padre, avrebbe deciso di non dire niente, onde evitare di compromettere la reputazione nel paese. Dettagli che lasciano sconvolta un’intera regione, un’intera Italia, tranne a quanto pare, il paese di Melito stesso, che continua a vivere nell’omertà “accusando” anche la giovane, di “essersela andata a cercare”, paese che non è sceso in piazza durante la fiaccolata di solidarietà di pochi giorni fa, ma che ha preferito tacere, forse a dimostrazione di una “ignoranza umana” che, purtroppo, regna ancora in alcuni paesi del Sud.