Nel corso del fine settimana i Carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria sono stati impegnati in un servizio di controllo straordinario del territorio nei quartieri del centro e di Rione Modena di Reggio Calabria. Il servizio è stato finalizzato alla repressione dei reati in genere ed al controllo delle persone sottoposte a misure alternative alla detenzione. Per far fronte alle esigenze di sicurezza dei cittadini il Comando Provinciale di Reggio Calabria ha disposto un’ intensificazione dei servizi di controllo del territorio, concentrando l’attenzione nelle fasce orarie reputate più sensibili sotto il profilo della sicurezza pubblica. Le operazioni di controllo del territorio hanno visto il dispiegamento in campo di decine di Gazzelle del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Compagnia di Intervento Operativo del Battaglione Sicilia di Palermo, e dalle Stazione Carabinieri di Reggio Calabria – Rione Modena. Centinaia i controlli effettuati con perquisizioni veicolari e domiciliari e controlli a tappeto di pregiudicati sottoposti a misure restrittive. Tale dispiegamento di uomini e mezzi ha consentito di ottenere risultati molto positivi. In particolare, nel corso di un controllo di un soggetto sottoposto agli arresti domiciliari per reati in materia di stupefacenti, attirati dalla presenza sul letto dell’uomo di una valigia già pronta, hanno approfondito gli accertamenti. L’uomo aveva presentato ai militari una carta d’identità, provvista, sul retro, della dicitura non valida per l’espatrio, come avviene per legge nei confronti dei soggetti gravati da misure alternative alla detenzione al fine di scongiurare la fuga all’esterno e quindi la sottrazione dall’esecuzione della misura. Controllando la valigia, i militari, oltre alla presenza di tutto il necessario per poter affrontare un viaggio, in particolare venivano rinvenuti, vestiti, denaro contante per una somma di seicento euro, numerosi libri, in particolare in uno di questi, “Le Mani sulla città”, hanno trovato un’altra carta d’identità dell’uomo, dall’analisi del numero del documento e degli altri elementi caratteristici hanno dedotto che uno dei due documenti in possesso dell’uomo fosse falso. I dubbi sono stati fugati quando si è scoperto che su quest’ultima mancava la dicitura non valida per l’espatrio, quindi poteva essere utilizzata dall’uomo anche per recarsi tranquillamente in altri Paesi. Alla luce dei gravi indizi raccolti a carico dell’uomo, in considerazione anche del pericolo di fuga, Massimo DI STEFANO, quarantaseienne di Reggio Calabria, con precedenti per reati in materia di stupefacenti, veniva tratto in arresto nella flagranza del reato di possesso di documento di identificazione falso. Nella stessa circostanza, sempre i militari dell’Aliquota Radiomobile, intervenivano in piazza sant’Agostino ove un cittadino aveva segnalato al 112 Pronto Intervento che si era verificata una rapina in danno di un cittadino straniero. I militari intervenuti sul posto hanno riscontrato la presenza di un cittadino di origine araba malconcio, in quanto presentava degli evidenti segni di un’aggressione. E’ stata la collaborazione della vittima a consentire ai militari di dare una svolta immediata alle indagini, alcuni degli aggressori, infatti sono stati riconosciuti ed indicati dalla vittima. A quel punto i militari hanno identificato due cittadini di origini marocchini, che stazionavano ancora nella piazza sant’Agostino. Alla richiesta dei militari di fornire spiegazioni su quanto accaduto i due reagivano opponendosi all’operato dei militari i quali raccoglievano degli indizi che inchiodavano i due alle loro responsabilità. Infatti, a fianco ai due uomini veniva rinvenuta la bottiglia rotta, identica a quella descritta dalla vittima, adoperata dai due per minacciare il malcapitato. Quest’ultimo veniva soccorso sul posto da personale del 118 che rilevava dei traumi al ginocchio destro e al polso sinistro. Alla luce degli elementi raccolti, i due cittadini marocchini, BOUMLIK YOUSSEF, trentasettenne, con precedenti, senza fissa dimora e SINGUIGUE YOUSSEF, trentasettenne, con precedenti senza fissa dimora, venivano tratti in arresto nella flagranza dei delitti di rapina, lesioni, resistenza P.U., e condotti presso la locale Casa Circondariale. Altro importante risultato veniva conseguito dai militari della Stazione CC di RC-RIONE MODENA a seguito di una intensa e delicata attività investigativa avviata nel novembre del 2013, a seguito delle molteplici denuncie di una donna, reggina quarantaquattrenne, per atti persecutori. L’attività degli investigatori consentiva di raccogliere, gravi, precisi e concordanti indizi di colpevolezza in relazione al delitto di atti persecutori nei confronti di M.M.P., quarantaquattrenne, reggino, pregiudicato. L’uomo, accusato di aver posto in essere numerose condotte minatorie, violente e persecutorie nei confronti della vittima, tali da cagionarle un perdurante grave stato d’ansia e di paura nonché un fondato timore per la sua incolumità personale, veniva arrestato in esecuzione di una misura di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Reggio Calabria.
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