Don Antonello Tropea e la doppia vita, di giorno prete e di notte “Nico”

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 Si presentava agli appunatamenti usando il nome di “Nico”, Don Antonello Tropea, il parroco di Messignadi condannato 4 anni di reclusione con il rito abbreviato, per prostituzione minorile, adescamento di minore e detenzione di materiale pedopornografico.  Di giorno faceva e il prete e la sera, spacciandosi per carabiniere o insegnante di educazione fisica, era solito intrattenersi con giovani, anche minorenni consumando rapporti sessuali,  anche a pagamento. Il Gup di Reggio ha depositato le motivazioni sul caso dell’ex parroco , sorpreso durante uno degli incontri sessuali con un 17enne consenziente, conosciuto online. “Dalle intercettazioni risulta chiaro come il soggetto conducesse una doppia vita: di giorno esercitava il ministero sacerdotale nella chiesa di San Nicola di Mira e di sera intratteneva numerosissimi rapporti sessuali, talvolta a pagamento, con giovani contattati su internet”. Le motivazioni della sentenza fanno anche emergere la consapevolezza da parte del prelato della minore età dei propri partner, circostanza che è costata a Don Antonello Tropea, la condanna per il reato di prostituzione minorile.

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