Lettera ai calabresi di Daniele Rossi Presidente de #lacalabriacherema

25

Riceviamo e pubblichiamo:

   Care calabresi, cari calabresi,

    come tradizione impone, la fine dell’anno è l’occasione migliore per tracciare un bilancio di quanto l’anno che sta per concludersi ci ha lasciato. Ma questo non sarà un bilancio associativo. Sarà l’ennesimo grido di rabbia che lanciamo verso chi, nonostante tutto, continua a dimenticare i diritti di noi calabresi.

    L’ultima presa in giro è di ieri: con l’approvazione di due emendamenti al Piano Regionale dei Trasporti, a firma dei consiglieri Giuseppe Graziano e Carlo Guccione, che reintroducono l’Aeroporto di Sibari all’interno del Prt. Qualcosa di incredibile e di impensabile in una terra che ha tre aeroporti ma di cui due – quelli di Reggio Calabria e Crotone – sono in procinto di chiudere i battenti.

    È una presa in giro. Così come una presa in giro è stato l’annuncio della nascita di una mega fabbrica automobilistica a Gioia Tauro che avrebbe dato lavoro a quasi 1000 persone. Prima 63 milioni di investimento targati Invitalia, poi la frase che, in fondo, era forse la più prevedibile: non se ne fa nulla.

    È una presa in giro. Così come una presa in giro è il tasso di disoccupazione che nella nostra terra continua ad essere a livelli più che preoccupanti. Il lavoro manca. Tutti dicono che le cose cambieranno e che stanno lavorando per dare un futuro a questa terra. E alla fine non cambia niente.

    È una presa in giro. Così come una presa in giro è stata la mancanza di una sola parola, una sola riga, da parte della Regione Calabria riguardo alla faccenda della radioattività in Calabria. Nessuno ha detto nulla. Come se il problema non fosse di loro competenza e come se la salute di noi comuni cittadini non fosse importante.

    È una presa in giro. Così come una presa in giro è la situazione in cui versa la sanità calabrese. Non sono serviti anni e anni di commissariamento. La politica che prima aveva in mano le redini del gioco, ha continuano a sfruttare la sanità come un bancomat, a fare clientela, sulla pelle di tutti noi. I commissari Scura e Urbani ormai da due anni sono alle prese con un mondo complesso, forse anche pericoloso per via degli interessi che ruotano attorno alla sanità. Da loro ci si aspettava di più, inutile negarlo, perché sebbene migliorati, i numeri sono sempre impietosi e il bisogno di cure non può aspettare. Un esempio estremo, descrive perfettamente la situazione calabrese: si tratta di quanto avvenuto a Reggio Calabria, dove una settimana dopo l’inaugurazione della cardiochirurgia attesa da anni, un ragazzo calabrese è morto perché quel reparto non era ancora pronto ad accoglierlo.

    È una presa in giro. Così come una presa in giro è l’insipienza dei diversi governi regionali che nell’ultimo decennio non sono stati in grado di spendere alcuni fondi per il diritto allo studio e per gli studenti disabili. Quei milioni di euro sono stati restituiti allo Stato per essere spesi altrove mentre i nostri ragazzi non avevano (e tuttora ancora non hanno) alcuni servizi necessari per studiare.

    È una presa in giro. Così come una presa in giro è l’alta velocità mai realizzata per collegare la Calabria al resto d’Italia. Ci hanno provato facendoci credere che sarebbero bastate 3 ore e mezza per arrivare a Roma. Non ci avevano detto, però, che il trucco sarebbe stato quello di eliminare fermate strategiche come quella di Napoli. Senza parlare dell’eterna faccenda del Ponte sullo Stretto che ancora una volta è tornato a veleggiare sulle prime pagine dei giornali.

    Quella della Salerno-Reggio Calabria che sarebbe stata ultimata il 22 dicembre, invece, non è una presa in giro. Qui la moderazione non paga. La storia della Salerno-Reggio Calabria è una presa per il culo totale di cui siamo stanchi. Una piaga che continuerà a tediarci ancora nonostante le ennesime false promesse che questa volta pensavamo fossero vere. Che ingenui.

    A voi tutti, a noi tutti, così ingenui, i più sinceri auguri di Buon Natale e di un Felice Anno Nuovo. Sperando che sia un 2017 povero di prese per il culo. Noi ci crediamo, come sempre. Perché siamo consapevoli che una terra forte, bella e preziosa come la Calabria presto troverà il suo riscatto.

    Auguri.

    Daniele Rossi
    Presidente #lacalabriacherema

Articolo precedente Arrestato 41enne per evasione
Articolo successivoPicchiava e minacciava la compagna, arrestato 63enne