Morte le sei persone a bordo del’elicottero schiantatosi dopo aver prelevato uno sciatore rimasto ferito sulla pista. Volava in una zona con una fitta coltre di nebbia e nuvole basse e sarebbe precipitato da un’altezza di 600 metri.
“L’elicottero si è schiantato in località Monte Cefalone, non lontano dalla piana di Campo Felice. Era intervenuto nella zona degli impianti per un normale soccorso dopo un incidente sciistico e probabilmente aveva già svolto l’intervento e stava tornando indietro”. Così l’ingegnere Marco Cordeschi, esperto consulente del Comune dell’Aquila nell’ambito della Commissione Valanghe, che si trova in questo momento in quota.
“Ci vorrà tempo a capire la dinamica dell’incidente ma possiamo ipotizzare che lo schianto sia avvenuto a causa della nebbia perché questo è un itinerario conosciuto. Nei giorni scorsi, durante le operazioni per l’emergenza maltempo, anche i mezzi dell’Aeronautica guidati da piloti molto esperti hanno avuto qualche difficoltà in questo punto. Siamo sotto choc perché conosciamo tutti gli operatori che erano a bordo”. In questo momento un gatto delle nevi della stazione sciistica sta nuovamente provando a arrivare il più vicino possibile al luogo dell’incidente. Un primo tentativo non è andato a buon fine e il mezzo è dovuto tornare indietro quando era circa a metà strada. A complicare le operazioni il vento, che comunque dagli esperti del luogo viene definito non fortissimo in questo momento, e da raffiche di neve.
L’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo ha aperto un’inchiesta sulla vicenda dell’elicottero caduto nei pressi del laghetto di Campo Felice, nell’aquilano. L’Agenzia – che ha competenza specifica sugli incidenti aerei – ha già disposto l’invio di un proprio ispettore sul luogo dell’incidente.