I pazienti e i dipendenti dell’Asl di Cirò Marina meritano rispetto- lettera di uno studente

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Riceviamo e pubblichiamo:

“A pensare male si fa peccato ma molte volte ci si azzecca”, la frase andreottiana mi sembra indicata per descrivere quanto è successo dalla pubblicazione della mia lettera aperta,  dove descrivevo lo stato di totale abbandono della struttura della Asl di Cirò Marina e sulla presunta chiusura del laboratorio analisi all’interno della stessa sede. Quasi contemporaneamente il consigliere comunale Ferrari ha richiesto un consiglio comunale “aperto”, a cui avrebbero dovuto prendere parte tutte le parti competenti al caso. Non si è fatta attendere una dichiarazione in merito del Direttore Generale dell’ASP, Dr.Sergio Arena. Il Direttore ha usato termini ad hoc dichiarando che “non c’è alcun atto” e rassicurando tutti “stiamo prevvedendo la ristrutturazione dei locali per avviare altri servizi”. Il consigliere Ferrari ha analizzato il caso con cura e ha trovato un atto a firma del Commissario alla Sanità, Massimo Scura, citato ma non spiegato dallo stesso Dr. Arena. Dal documento a firma del Commissario si evince il prossimo ridimensionamento del laboratorio analisi a centro prelievi  entro il 30 Giugno 2017 per poi concludersi il 31 Dicembre 2017.
La ASL di Cirò Marina, i suoi dipendenti e i suoi pazienti meritano rispetto quanto verità. Mi chiedo perché nel corso degli anni agli stessi dipendenti è stato negato il  diritto di svolgere il proprio dovere appieno. In tutti i laboratori d’analisi che si rispettino gli esami di  allergologia e dell’Helicobacter sono di routine, in quello di Cirò Marina no. Non è possibile eseguire questi esami da tempo perché,pur essendoci i macchinari adatti, non vengono consegnati i reattivi. I pazienti sono quindi costretti a recarsi a Crotone o presso una struttura privata. Il laboratorio analisi di Cirò Marina, inoltre, è così rapido ed efficiente che, in tempi non sospetti, si è reso disponibile ad analizzare anche alcuni campioni provenienti da Crotone. Il laboratorio del capoluogo di Provincia è spesso in difficoltà perché i campioni da analizzare sono innumerevoli e il personale è risicato.
Avere l’esito di un esame in tempi rapidi e senza contaminazione del campione è  di vitale importanza.  In base al tipo di campione da analizzare varia  la temperatura di conservazione in frigorifero, a temperatura ambiente molti campioni non vengono alterati entro le 2 ore dal prelievo. La scienza insegna che aumentando il numero di passaggi incrementa anche il numero di errori, quindi l’esito dell’esame non può essere affidabile. I pazienti che ogni settimana si recano presso quel laboratorio, per verificare il CEA o l’emoglobina, perché versano in condizioni di salute non ottimali, come verranno tutelati e chi garantirà loro l’incontestabilità dell’esame?  Quel che mi intimorisce ancora di più è che il laboratorio sia destinato ad una morte silenziosa,ignobile. Da quel che se ne sa i macchinari in dotazione del laboratorio sono fatiscenti perché nel corso del tempo è venuta a mancare l’ordinaria manutenzione e sono prossimi all’incompatibilità con i reattivi in commercio. Probabilmente gli stessi macchinari saranno sprovvisti di assistenza dal 2018 e fino ad ora non è stata indetta  alcuna gara d’appalto.
Capisco la tragica situazione economica in cui versa l’Azienda sanitaria ma non comprendo  la serie di stranezze antecedenti all’atto del commissario Scura e non mi è possibile nemmeno accettare il documento dello stesso commissario. Il taglio sarebbe vero ma superficiale: le spese che gravano sul bilancio dell’ex Distretto n°1 sono soprattutto amministrative. Nella sola Cirò Marina la ASL usufruisce di tre strutture, di cui una sola di proprietà. La struttura di proprietà è la sede di Via Togliatti, in cui ci sono oltre allo stesso laboratorio analisi anche la maggioranza degli ambulatori, la postazione di guardia medica e gli uffici amministrativi.  All’interno della stessa struttura molte stanze sono inutilizzate, il che in una normale logica amministrativa porterebbe al trasferimento degli ambulatori di una delle due strutture in affitto nei locali della struttura di proprietà. Ben vengano il risparmio e i tagli ma,  premettendone il criterio.    
 Invito nuovamente gli amministratori ad accettare la richiesta di Consiglio Comunale “aperto” e i dirigenti a presentarsi quando questo sarà indetto, o quanto meno ad organizzare una conferenza pubblica ed a fare “mea culpa”. Chiedere scusa è segno di umiltà, la viltà e l’arrivismo sono le caratteristiche degli irrispettabili.  La Sanità prima di tutto!

Giuseppe Sasso, studente di Odontoiatria

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