Tansi: “I terremoti non uccidono, è l’ignoranza che uccide, sono le case costruite male che crollano e che uccidono”
Importante successo per il convegno dal titolo “Il rischio sismico nel nostro territorio, convivere col terremoto? Si può”, organizzato dal Lions Club Polistena Brutium, presso il Salone delle Feste del comune di Polistena, che ha visto la presenza di numerosi sindaci dei paesi della Piana di Gioia Tauro, oltre che di tecnici comunalied esperti del settore.
Il convegno è stato arricchito dalla presenza del Governatore del Distretto Lions 108 YA, dottor Renato Rivieccio, e del Responsabile della Protezione Civile dottor Carlo Tansi, uno dei massimi esperti di terremoti in Italia.
Dopo i saluti del Sindaco del comune di Polistena, dottor Michele Tripodi, il Governatore dei del Distretto Lions 108 YA, dottor Renato Rivieccio, ha evidenziato come il service del Club Polistena Brutium rientri tra le attività di “Cittadinanza attiva ed Umanitaria” che, grazie al principio di sussidiarietà orizzontalecontenuto nell’art. 118 comma 4 della Costituzione, consente ai privati, e quindi anche ai club Lions, di svolgere attività legate alla funzione amministrativa.
Dopo gli interventi istituzionali ha introdotto e coordinato i lavori il Presidente del Club di Polistena, Avv. Antonino Napoli, il quale ha evidenziato che “gli effetti dei terremoti non si producono solo in termini di vite umane ma anche di distruzione del patrimonio storico ed artistico, di emigrazione, di spopolamento di territori, di trasformazione delle attività produttive e purtroppo persino in termini di speculazione e di corruzione, perché intorno ai terremoti non c’è solo compassione e solidarietà ma anche profitti, interessi, guadagni, leciti e talora illeciti. Ha ricordato, a proposito delle trasformazioni sociali e storiche, che “dopo il terremoto del 1783 il re di Napoli Ferdinando IV di Borbone ha istituito la Cassa Sacra per la provincia della Calabria Ulteriore, o grecanica, che aveva lo scopo di amministrare i beni ecclesiastici espropriati, da investire nella ricostruzione e furono requisiti i terreni dei monasteri e dei luoghi pii della provincia”.
Il geologo Luigi Carbone, socio del Club di Polistena ed organizzatore del convegno, nella sua relazione si è soffermatosulle criticità presenti nel territorio, sulle faglie che attraversano i nostri centri abitati e sullo sconvolgimento del paesaggio prodotto da grandi frane e formazione di oltre 200 laghi in occasione del sisma 1783, esprimendo la necessità di una maggiore consapevolezza dei rischi per l’adozione di strategie di prevenzione, di tutela e salvaguardia. Carbone ha sollecitato“indagini a scala locale sulla presenza di materiali che causano amplificazioni dell’onda sismica, la liquefazione dei terreni o altre instabilità. Perché se la causa principale dei crolli è nella qualità delle costruzioni – ha riferito – un ruolo importante lo giocano anche gli “effetti di sito” legati al terreno, alla geologia e alla morfologia locali”.
L’architetto Michele Ferrazzo, dirigente del settore tecnico del Comune di Polistena e socio del club, ha illustrato il piano di protezione civile comunale di Polistena e la localizzazione delle aree di emergenza.
Il geologo Paolo Cappadona, responsabile del Rischio Sismico della Regione Calabria e grande esperto di terremoti, si è soffermato sulla normativa inerente i piani di emergenza, sullo stato dell’arte dei piani in Calabria e sull’importanza di tale strumento per una efficace organizzazione preventiva ed una corretta gestione in caso di calamità.
Ha concluso i lavori il geologo Carlo Tansi, dirigente della Protezione Civile della Regione Calabria, che con un brillante intervento ha relazionato sulla riorganizzazione in atto del sistema di Protezione Civile Regionale e sulla necessità di una svolta culturale che ponga una maggiore attenzione alla prevenzione ai controlli sul territorio e alla messa in sicurezza. La Calabria non è assolutamente pronta ad affrontare un terremoto – ha riferito Tansi– e la ragione è soprattutto culturale. “I terremoti non uccidono, è l’ignoranza che uccide, sono le case costruite male che crollano che uccidono”. “I Calabresi – ha continuato Tansi – devono capire che se continuano a costruire case abusive – e in Calabria ce ne sono 145 mila – queste crolleranno al primo sisma. Molti ospedali, in caso di terremoto, rischiano il crollo. Per non parlare degli edifici scolastici, molti obsoleti e non in regola con le norme antisismiche”.
“E’ necessario che i comuni – ha concluso Tansi–si diano un piano adeguato d’emergenza affinchè i cittadini, alla prima scossa, sappiano cosa fare e soprattutto dove andare”.