“Il Piano di ristrutturazione delle attività di Alitalia spa ha un solo connotato certo: nessun vincolo o impegno strategico, come annunciato invece per la Sicilia e la Sardegna, per la nostra regione e per l’aeroporto di Reggio Calabria”.
E’ quanto afferma in una nota il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Campanella Alessandro Nicolò.
“Le proposte illustrate al governo – dice Nicolò – segnatamente ai ministri Calenda e Delrio, dall’amministratore delegato della compagnia Cramer Ball, dal vicepresidente James Hogan, alla presenza del nuovo consigliere Luigi Gubitosi e del presidente dimissionario Luca Montezemolo, confermano lo stato di precarietà finanziaria in cui naviga Alitalia e da cui, a detta del management, potrebbe riprendersi sforbiciando in maniera drastica il personale di terra ed imponendo tagli significativi dello stipendio ai piloti. E già le reazioni, con le annunciate proteste sindacali, cominciano pesantemente a sentirsi con l’indizione di scioperi da qui a qualche giorno, viste le condizioni generali della vertenza, che rischiano di complicare ulteriormente e ridurre i margini di trattativa tra le parti”.
“In un quadro di tale incertezza – continua Alessandro Nicolò – rimane tutta in piedi la sorte dell’Aeroporto dello Stretto e del suo rilancio dentro un’ottica che non può non tenere conto delle potenziali occasioni di irrobustimento della infrastruttura, prima tra tutte, la strategia di coinvolgimento delle istituzioni messinesi e dell’utenza di quella città. Negli anni scorsi il Comune di Reggio Calabria, d’accordo con i rappresentanti di Palazzo Zanca e l’ex compagnia di bandiera, istituirono un servizio di attraversamento celere dello Stretto con appositi mezzi dedicati e organizzati per soddisfare gli orari imposti all’utenza delle due sponde dall’Alitalia. Ricordo ancora – sottolinea Nicolò – che quel servizio, chiamato ‘Passator Cortese’, prevedeva persino la possibilità per i cittadini di Messina di espletare nella loro città le verifiche di imbarco, ottenendo così un risparmio di costi e di tempi tutti a favore del servizio. Una soluzione, dunque, ampiamente sperimentata che andrebbe recuperata ed eventualmente aggiornata con i dettami delle nuove regole di sicurezza. Il risultato di quella iniziativa fu che una fetta importante della domanda di volo dell’utenza messinese si orientò verso il ‘Tito Minniti’ con buoni esiti di bilancio per l’amministrazione dell’aeroporto reggino”.
“Adesso le priorità impongono – continua Nicolò – che l’operatività dell’aeroporto prosegua senza soluzione di continuità valutando – e qui è il compito di Falcomatà, Oliverio e Delrio – con la massima ponderazione i veri impegni di Alitalia almeno nell’arco di un biennio, parimenti, esperendo idonee iniziative per consentire ad altri vettori di basare su Reggio Calabria, oltre Blu Express”.
“La struttura aeroportuale necessita, come più volte affermato anche dall’Anac, di profondi interventi di miglioramento tecnologico circa la sicurezza lungo il così detto ‘sentiero di avvicinamento’ all’atterraggio, e di un’altrettanto rapida innovazione dell’aerostazione, i cui lavori sono da tempo fermi per una inchiesta giudiziaria. Inoltre, nonostante gli interventi di efficientazione del manto bituminoso della pista 15/33 degli anni ’90 – evidenzia Nicolò – la lingua d’asfalto necessita di un’attenta verifica proprio per evitare, come spesso accaduto, di ricevere interdittive e limitazioni d’uso per mancanza di verifiche programmate. Resta, però aperta la questione politica, cioè in che direzione progettare lo sviluppo del ‘Tito Minniti’ la cui presenza è uno tra gli indicatori fondamentali che hanno permesso l’attribuzione a Reggio Calabria del titolo di ‘Città Metropolitana’. Voglio, in tal senso, ricordare che nel corso della formulazione del Bilancio di previsione 2016 della Regione( Legge regionale n. 31/2015, art.3 comma 8) , è stato approvato un emendamento a firma del collega Battaglia e sostenuto unanimemente, per un impegno di 100 mila euro per il’Tito Minniti’ destinandoli all’acquisto di uno strumento tecnologico richiesto da Enac per facilitare le manovre di avvicinamento alla pista di atterraggio. Sono trascorsi oltre diciotto mesi senza avere alcun riscontro rispetto ai risultati che la Giunta regionale avrebbe dovuto dare in merito, quindi, alla rimozione di una delle criticità che impediscono all’aeroporto dello Stretto di essere accessibile e competitivo per tutte le compagnie che ne hanno interesse! Di questo intendo chiedere conto al presidente della Giunta regionale, all’assessore ai Trasporti, ai consiglieri reggini del centrosinistra che primi fra tutti avrebbero dovuto puntualmente seguire lo sviluppo dei rapporti tra Anac, Regione e Sogas, anticipando così tempo prezioso ai fini dell’incremento della sicurezza dei voli e dell’opportunità per altre compagnie aeree che avrebbero già potuto volare su Reggio Calabria. Tuttavia terremo alta una costante vigilanza, dall’opposizione, per impedire colpi di mano o tecniche dilatorie che strangolerebbero ogni residua possibilità di sviluppo di Reggio e della sua provincia”.