Come agisce la scuola nei confronti dei minori in difficoltà? Per rispondere al quesito e interpellare chi già se ne occupa, si è tenuto un seminario a Crotone, nell’Auditorium “Sandro Pertini” gremito di insegnanti, operatori sociali e psicologi. Non un dibattito generico, ma una discussione ‘aperta’ su una specifica proposta di legge siglata da Francesco Cannizzaro, “con cui – ha detto il consigliere regionale della Cdl – sostenere la scuola con mezzi, strumenti e sussidi formativi nell’azione d’inclusione sociale degli alunni in condizioni di difficoltà”. Ha affermato la consigliera regionale Flora Sculco (Cir): “Due mondi, la scuola e i minori, su cui si scaricano, nell’indifferenza di chi ha responsabilità politiche, i guasti di una società disorientata. I minori, tanto più i minori in difficoltà, specie se vivono in aree in cui il sistema sanitario pubblico è allo sbando, spesso sono il punto di confluenza di ogni contraddizione economica e sociale. E così – ha aggiunto – proprio sugli insegnanti, veri eroi del nostro tempo, ricade un peso enorme. Sosterrò questa legge a spada tratta. La Regione deve dare una mano a chi s’impegna per l’eliminazione degli ostacoli che impediscono il pieno svolgimento dello sviluppo dei minori”. Scuole e minori, ma più precisamente, la scuola e i “Bes”: un acronimo che indica i “bisogni educativi speciali” dei minori. Ossia, uno stato di disagio che la direttiva ministeriale del 2012 definisce così: “Ogni alunno con continuità o per periodi determinati può manifestare bisogni educativi speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici e sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuola offrano adeguata e personalizzata risposta”. “In Calabria dinanzi all’aumento della povertà e della crisi economica il disagio è aumentato esponenzialmente. Anche da qui – ha spiegato Cannizzaro – l’idea della proposta di legge ‘Strumenti d’intervento per gli alunni con bisogni educativi speciali ed organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica’. Non una ‘legge – manifesto’, ma una legge che colma gravi lacune”. L’assessore ai Servizi sociali di Crotone, Alessia Romano, ha sottolineato “l’urgenza di occuparsi dei minori migranti, soprattutto in un territorio come il mio, in cui la presenza è massiccia e richiede uno sforzo anche culturale, sia nell’accoglienza che per la loro dignitosa integrazione”. Cannizzaro: “Fra gli obiettivi principali del testo di legge c’è quello di regolamentare, organizzare e disciplinare gli interventi per soddisfare tutte le richieste del territorio inerenti una tematica così delicata. La carenza di una banca dati regionale di soggetti con bisogni educativi speciali, ancor più spinge a fornire indicazioni precise a tutti i servizi coinvolti”. E di seguito: “Il progetto di legge che renderà la Calabria apripista in Italia nelle politiche d’inclusione scolastica, pone l’alunno al centro del percorso educativo prevedendo interventi mirati e personalizzati nonché competenze e risorse più appropriati rispetto alla specialità dei bisogni”. Corposa, fluente e corredata di riferimenti legislativi, nonché di esempi di disagio che vanno affrontati con una metodologia nuova e puntuale, la relazione di Francesca Cartellà, direttore regionale dell’Associazione nazionale pedagogisti clinici (Anpec): “La Calabria è la prima Regione che si muove con una legge sui ‘Bes’ che tende a completare il quadro italiano dell’inclusione sociale. Le altre Regioni – ha argomentato – si sono sempre preoccupate dei disturbi specifici di apprendimento mentre per i ‘Bes’ non si è mai mosso nulla. Analizzando i bisogni della Calabria abbiamo constatato che sono davvero tanti, perciò c’è la necessità di un aiuto concreto, di fare rete con tutte le competenze per ridare alla questione uno sguardo pedagogico”. E’ toccato alla dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo “Galluppi-Collodi-Bevacqua” di Reggio Calabria Mariantonia Puntillo, dialogare con le insegnanti che hanno partecipato al seminario ponendo quesiti, osservazioni e richieste di chiarimenti”. Cannizzaro ha espresso soddisfazione “per la vivacità con cui il dibattito si è svolto” e ha assicurato “che ogni contributo fornito dai vari interventi sarà tenuto in debita considerazione”. A porgere i saluti istituzionali, il sindaco della città Ugo Pugliese: “Gli insegnanti sono un punto di forza di questa nostra terra il cui ruolo purtroppo spessi è sottovalutato benché si affidino loro compiti, funzioni e ruoli di grande importanza per la formazione del nostro capitale sociale”. Assente il presidente della Provincia Nicodemo Parrilla che, nella qualità di sindaco di Cirò Marina, è stato impegnato nell’allestimento della camera ardente di Antonella Lettieri, la commessa di 42 anni uccisa la sera dell’8 marzo. Flora Sculco: “Affrontando il disagio scolastico, balzano all’evidenza questioni fondamentali irrisolte di questa nostra società che continua a non concretizzare gli articoli 3 e 34 della Costituzione”. Ha moderato il dibattito il capo ufficio stampa del Consiglio regionale Romano Pitaro.
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