Una finestra sul sociale- aiuti per le neo mamme- Bonus bebè

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Carissimi lettori,
dopo l’annuncio sull’avvio della rubrica “Una finestra sul sociale“, previsto per il prossimo mese di giugno, ci avete letteralmente inondato di richieste di informazioni sulle tematiche oggetto della rubrica, al punto che la redazione ha deciso di anticipare la data di inizio.
In anteprima abbiamo chiesto alla nostra esperta, che si è occupata per oltre dieci anni di politiche sociali presso vari Comuni della Piana, di rispondere ad alcune delle domande pervenuteci tra ieri e oggi. 
 
Ci sono, attualmente, misure di aiuto nei confronti delle neo o future mamme previste dalla legislazione italiana? Se si, quali e come parteciparvi?”
 “Salve e grazie per la fiducia accordata a ZMedia ed a questa rubrica che spero di portare avanti nel modo più proficuo possibile per i nostri lettori, rendendo un servizio di qualità a chiunque ne sia interessato”. Sì, attualmente esistono in Italia svariate misure di sostegno alla categoria delle neo e future mamme, ed ai nuclei familiari con figli, inclusi gli affidatari e gli adottivi. 
Una di queste, di recente emanazione, è l’assegno di natalità o “Bonus bebè”, ossia un assegno mensile destinato alle famiglie con un figlio nato, adottato o in affido preadottivo tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017 e con un Isee minorenni non superiore a 25.000 euro. L’assegno è annuale e viene corrisposto ogni mese fino al terzo anno di vita del bambino o al terzo anno dall’ingresso in famiglia del figlio adottato, il suo importo varia da 80.00 a 160.00 euro mensili, a seconda del valore Isee e la domanda va presentata all’INPS, esclusivamente con modalità on line, entro i 90 giorni dalla data del parto o dell’affido.
Vi è poi il Bonus “Mamma domani”, che è un assegno di 800.00 euro una tantum, erogato dall’INPS a tutte le donne, incluse le cittadine non comunitarie ed in dolce attesa (dal 7° mese di gravidanza), a quelle che hanno partorito negli ultimi 3 mesi e a quelle che accolgono un bambino in adozione o in affido preadottivo, condizioni necessarie dall’1.01.2017, indipendentemente dal reddito percepito. La domanda deve essere presentata all’INPS, con modalità telematica,  dopo il compimento del settimo mese di gravidanza e comunque,improrogabilmente, entro un anno dalla nascita, adozione o affidamento.
Ancora, e sarà attivo nei prossimi giorni, vi è il così detto “Bonus Nido 2017”, che è un contributo di 1.000,00 euro l’anno versato dall’Inps in 11 mensilità ai genitori con un figlio nato o adottato dal primo gennaio 2016 in poi. Anche questo bonus non prevede alcun tetto di reddito, ma decade quando il bambino compie tre anni di età. Il Bonus serve a pagare le rette degli asili nido pubblici, o privati accreditati, oppure a finanziare forme di supporto presso la propria abitazione in favore dei bambini al di sotto dei tre anni affetti da gravi patologie croniche, che quindi all’asilo non possono andare. La domanda va presentata all’INPS con modalità telematica secondo le indicazioni che a breve saranno fornite sul portale istituzionale.
Infine, come misura di sostegno alla natalità vi è il “Voucher asilo nido”, che è un assegno di 600 euro mensili destinati all’acquisto di servizi per l’infanzia. Il contributo, da chiedersi con modalità telematica sul portale INPS, ha la durata di sei mesi per le lavoratrici dipendenti e di tre mesi per le autonome o iscritte alla Gestione Separata. Questo contributo può essere chiesto in alternativa al congedo parentale. Verrà assegnato secondo l’ordine delle domande presentate, fino al 31 dicembre 2018, o comunque fino ad esaurimento dello stanziamento delle risorse. Il contributo verrà erogato attraverso pagamento diretto alla struttura prescelta dietro esibizione, da parte della struttura stessa, di richiesta di pagamento corredata della documentazione attestante la fruizione del servizio e la delegazione liberatoria di pagamento. 
Queste sono le ultime novità in materia di sostegno alla natalità. Naturalmente restano in vigore le prestazioni “classiche” quali l’Assegno per i nuclei familiari con almeno tre figli minori,contributo annuo di circa 1.600,00 euro annui, da inoltrarsi all’INPS per il tramite dei Comuni di residenza e dipendente dal valore Isee e l’Assegno di Maternità, contributo una tantum di circa 1.500.00 euro in favore delle neo mamme non iscritte ad alcuna gestione previdenziale, anch’esso dipendente dal valore Isee e da richiedersi con le stesse modalità dell’Assegno per i nuclei familiari con almeno tre figli minori”.
Questo, in sostanza, il panorama delle misure nazionali in favore delle neo e future mamme. 
Resto a disposizione dei lettori per qualunque chiarimento, scrivetemi pure alla casella di posta elettronica redazione@zmedia.it.
Nella prossima puntata della rubrica “Una finestra sul sociale” parleremo di contributi e finanziamenti ai Comuni.
Vi aspetto!.

 

S.B.     

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