“Il rinvio della riunione del tavolo romano sul futuro del porto di Gioia Tauro ci spinge a essere vigili e solerti su ogni tentativo di dilatare i tempi di soluzione dei problemi che affliggono la struttura”.
Lo afferma in una dichiarazione il capogruppo del Ncd in Consiglio regionale, Giovanni Arruzzolo.
“Secondo quanto appreso, all’origine della decisione di riconvocare entro pochi giorni l’incontro al Ministero, è da ascrivere all’imponente documentazione presentata dal terminalista per rappresentare le proprie condizioni alle parti, talchè si possa verificare e valutare in tempi brevi quanto esposto dall’operatore. Va da se – continua Arruzzolo – che la ‘vertenza Gioia Tauro’ non può rimanere questione localistica, ma trovare piena comprensione nelle strategie del Paese in materia di transhipment, logistica e intermodalità, un disegno unico su cui tenere insieme specifici dei territori e il futuro della rete dei trasporti nazionale. Voglio altresì sottolineare – prosegue il capogruppo del Ncd – quanto stia a cuore alla nostra regione il destino dei lavoratori, questione su cui la Giunta regionale ed il presidente Mario Oliverio stanno lavorando perché neppure uno dei dipendenti del porto gioiese sia licenziato o avviato ai processi di mobilità ‘sine die’. Attendiamo, quindi, di conoscere sin dal prossimo incontro romano gli orientamenti del terminalista in ordine alla ricollocazione dei così detti esuberi il cui numero elevato non può non destare preoccupazione e senso di sfiducia. Ultima, ma non meno importante questione, la nomina definitiva dell’Autorità portuale, finora retta egregiamente dall’ammiraglio Andrea Agostinelli in regime commissariale. E’ necessario rimuovere velocemente ogni impuntatura campanilistica e procedere urgentemente nell’indicare Gioia Tauro sede naturale dell’Autorità per le sue dimensioni e per le prospettive future”.