Sui Social Network falsi esperti, tuttologi e parolai hanno dato vita ad un’ondata inarrestabile di disinformazione. L’utente medio si collega su Facebook e si lascia facilmente abbindolare da false notizie che diventano magicamente dogmi incontrovertibili. L’informazione ha un ruolo chiave nello sviluppo dell’uomo che fin dall’inizio dei tempi ha basato la vita sulla conoscenza della verità al fine di migliorare il proprio agire, lo stesso Aristotele paragonava la comunità ad una melodia la cui buona armonia si ottiene dall’unione di più suoni e non dalla reiterazione di un singolo rumore, ecco perché la comunicazione ed il confronto sono fondamentali. Gli attuali strumenti d’informazione che il nuovo mondo globalizzato offre, quindi, sono una risorsa impareggiabile ma si rivelano spesso un’arma a doppio taglio. La facilità di condivisione permette la diffusione di notizie ed opinioni, ma quest’ultime sono pericolose quando sono false e create appositamente per lucrare sull’ignoranza da chi si lascia ammaliare. Essendo spesso bombardati da notizie poi, risulta molto difficile verificarne l’origine e l’attendibilità. Ma come proteggersi da quest’ondata che spesso scatena veri e propri uragani di cattiva informazione? Per prima cosa è importante leggere bene le notizie,per “stuzzicare l’appetito” dei lettori si rilevano notizie dal titolo sensazionale che spesso però ne depista i contenuti, bisogna altresì fare attenzione alle fonti: è facilissimo creare un portale d’informazione al giorno d’oggi, e nonostante la lotta alle fake news (notizie false) sia tendenzialmente politicizzata, bisogna diffidare da quei giornali semi-sconosciuti e complottisti che ai numeri ed ai dati che sciorinano non lasciano seguire le fonti attendibili da cui hanno attinto. Un altro grande passo sarebbe evitare la condivisione di notizie false perché mentre noi con sufficienza ci apprestiamo a far circolare notizie di dubbia veridicità rischiamo di modificare inavvertitamente pensieri, idee ed abitudini di migliaia di persone. Informarsi correttamente, completamente ed in maniera eterogenea è il modo migliore per evitare di trasformarci in portavoce di falsità. “Nullius in verba” scriveva Orazio in una delle “Epistole” ovvero non dar fiducia alle parole di nessuno, soprattutto quando non sono avallate da fonti che ne attestino l’attendibilità.
Christian Carbone