La decisione di trasferire l’Agenzia nazionale per i beni confiscati da Reggio Calabria a Roma ,previsto da un emendamento al codice antimafia, e di declassare la sede reggina a una subordinata è inconcepibile, immotivata e illogica ed è ancora più sorprendente che lo si decida mentre è in carica un Ministro degli interni calabrese e reggino.
Lo afferma l’on. Jole Santelli, deputato e coordinatore regionale di Forza Italia.
Il governo Berlusconi – prosegue Santelli – tramite l’allora ministro Maroni decise di scegliere Reggio Calabria sulla scorta di considerazioni ineccepibili, la prima delle quali riguardava il fatto che la “ndrangheta fosse (ed è tuttora ) la più potente e ricca organizzazione criminale del mondo.
Portare via da Reggio Calabria l’Agenzia – prosegue Santelli – ha un alto valore simbolico negativo e priva la regione di un centro decisionale importante per la distribuzione operativa dei beni confiscati alle cosche.
Vorremmo capire direttamente dal ministro Minniti – aggiunge Santelli – le ragioni di una scelta che impoverisce, indirettamente, il ruolo della regione nel contrasto alle mafie , il peso delle azioni culturali e fattive messe in campo dell’associazionismo e che depotenzia la funzione della Calabria (socialmente imprescindibile ) nella difficile e quotidiana azione di aggressione alle cosche e di prevenzione della loro estensione