Sbarco di 413 cittadini extracomunitari del 2 luglio 2017: la Polizia di Stato sottopone a fermo di indiziato di delitto uno scafista di nazionalità nigerina.

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A conclusione di serrate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, nella serata di venerdì 02 luglio u.s., personale della 2^ Sezione della Squadra Mobile – specializzata nel contrasto alla criminalità di matrice straniera e alla prostituzione – ha sottoposto, d’iniziativa, a fermo d’indiziato di delitto un cittadino extracomunitario di origine nigerina,gravemente indiziato di essere stato al comando dell’imbarcazione sulla quale hanno viaggiato parte dei cittadini extracomunitari (per l’esattezza 146) sbarcati al porto di Reggio Calabria nella mattinata del 2 luglio. I migranti, soccorsi in acque internazionali, al largo delle coste libiche, dalla nave “PHOENIX” della O.N.G. maltese MOAS – in occasione di tre distinti eventi di recupero – venivano successivamente trasbordati sulla nave “DICIOTTI” della Capitaneria di Porto che li conduceva presso il locale porto cittadino.

Al migrante fermato, MUSAR Samsuddin, classe ‘84, di asserita nazionalità nigerina, la Procura della Repubblica ha contestato i delitti di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, essendosi questi associato con altri soggetti, allo stato non identificati, al fine di procurare l’ingresso illegale nel territorio dello Stato Italiano,avvalendosi di mezzi di trasporto terreste e navale, con ripartizione di ruoli e compiti, allo scopo di: reclutare soggetti interessati ad entrare illegalmente via mare in Italia, dietro pagamento di somme di denaro quale corrispettivo del prezzo del viaggio; organizzare ed eseguire, unitamente ad altri soggetti, il successivo trasferimento verso l’Italia, attraverso una rete organizzativa costituita da uomini e mezzi di trasporto terrestri, per raggiungere le località di mare di partenza (le coste nord-africane) e navali per effettuare la traversata del Mar Mediterraneo in direzione delle coste italiane;assumere – il soggetto sottoposto a fermo di indiziato di delitto – il ruolo di scafista dell’imbarcazione utilizzata per il trasferimento in Italia degli immigrati clandestini.

Al soggetto fermato è stato altresì contestato il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina perché, in concorso con altri soggetti allo stato non identificati, conduceva dalle costelibiche verso l’Italia un gommone a bordo del quale ha viaggiato una parte dei migranti giunti al porto di Reggio Calabria in occasione dello sbarco dello scorso 2 luglio, procurando in tal modol’ingresso illegale di stranieri nel territorio dello Stato italiano, privi di cittadinanza italiana e di titolo per risiedere sul territorio nazionale. Con le aggravanti, tra le altre: di aver esposto le persone trasportate a pericolo per la vita; di aver sottoposto le persone a trattamento inumano o degradante e di aver commesso il fatto allo scopo di trarre profitto, anche indiretto.

 

Nello specifico, dalla ricostruzione dei fatti operata dagli investigatori della Squadra Mobileè emerso che i migranti che erano a bordo dell’imbarcazione soccorsa, dopo aver pagato ingentisomme di denaro agli organizzatori del viaggio, sono partiti dalla Libia la notte di giovedì 29giug no, per la precisione dalla spiaggia di Sabratha, prima di essere soccorsi in acque internazionali 

Il tutto, senza scorte di cibo ed acqua ed in precarie condizioni igienico-sanitarie.  

Il GIP presso il Tribunale di Reggio Calabria, nella giornata del 5 luglio, ha convalidato il fermo ed emesso, contestualmente, ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del cittadino nigerino.

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