Fake news e dinsinformazione- la bufala del Canadair che recupera il sub

236

Avevamo già parlato della disinformazione online e quindi delle tante fake news che spopolano sul web,  dove la facilità di condivisione permette la diffusione di notizie false, create appositamente per lucrare sull’ignoranza da chi si lascia ammaliare. Una nuova bufala sta facendo il giro dei piu famosi social, pubblicata dal portale Sly24ore, un mix di Sky Tg24 ed il sole 24 ore. “Notizia che ha dell’assurdo” si legge nell’articolo. Secondo “Sky24ore”, un canadair avrebbe prelevato erroneamente un sub, durante un intervento di spegnimento di un rogo in Sicilia.  Pur essendo un fotomontaggio abbastanza evidente , sono stati in molti a credere a questa ennesima bufala. Inoltre cercando su google alcune parole chiave come “canadair sub”,  si può notare come la storiella del povero sub “risucchiato” sia molto popolare da oltre 20 anni, si tratta infatti di una leggenda metropolitana. Nello specifico, questo l’articolo apparso nelle ultime ore sui social: 

“Nelle ultime settimane il sud Italia è stato messo in ginocchio dagli incendi dolosi. Accanto alle storie dei pompieri che eroicamente hanno lavorato per 48 ore di seguito, accanto a retroscena sconcertanti come quello dei gatti usati per appiccare i roghi, spunta ora una nuova storia che ha dell’incredibile al punto di essere falsa. A raccontarcela è proprio lui, un fantomatico Giovanni T. , operaio 34enne di Termini Imerese con la passione per le immersioni che, durante una delle sue uscite in mare, è stato accidentalmente prelevato da un Canadair e gettato sulle fiamme, se ci credete la cosa è più seria di quanto pensate. 

Le parole del presunto sub miracolato:

“Stavo facendo un’immersione nelle acque del palermitano. Generalmente non mi allontano troppo dalla riva ma quel giorno, senza rendermene conto, mi allontanai un po’ di più. Di solito non uso palloncini o altri segnalatori, e so che questo ha influito negativamente, il pilota del Canadair non avrebbe mai potuto vedermi. Ho ricordi un po’ confusi, ma ho ancora impressa nella mia mente un’immagine. Stavo risalendo a galla quando all’improvviso ho notato dei vortici nell’acqua. Il mare era diventato schiumoso all’improvviso e avvertii una corrente fortissima che mi stava trascinando. Non capii proprio nulla di quello che stesse succedendo. Ricordo che a un certo punto fu come se fosse arrivata la notte. Ci volle qualche minuto per capire che mi trovavo su un mezzo di trasporto. Me ne resi conto perché riconobbi il rombo del motore e perché andai a sbattere sulla lamiera del velivolo. Ma  all’inizio pensai che si trattasse di una nave, o comunque di un mezzo marino . Non potevo di certo immaginare di essere finito su un aereo. Lo capii solamente quando rividi la luce. In quel momento il Canadair stava scaricando l’acqua sul fuoco e io, nonostante cercai istintivamente un appiglio, fui sbalzato a terra. Non ricordo null’altro. So soltanto che mi sono salvato grazie alla tuta da sub, impregnata di acqua, e grazie all’ossigeno che mi era rimasto nella bombola”. 

“Queste le parole di Giovanni che, dopo la caduta, ha perso conoscenza e anche credibilità. Ma cosa è successo effettivamente? Gli addetti ai lavori, quel giorno, lo hanno trovato appeso a un albero. Uno di loro ha fatto la fotografia che mostriamo nell’articolo. Il corpo sembrava carbonizzato e non dava alcun segno di vita. In realtà, come già detto, Giovanni aveva perso i sensi per la caduta. Come ha fatto a scamparla? I medici e i pompieri hanno provato a ricostruire quanto è accaduto. Quello che ne viene fuori sono una serie di coincidenze che hanno permesso a Giovanni di salvarsi. Iniziamo dal prelievo in mare. Giovanni poteva essere travolto dalla carcassa dell’aereo, invece ha avuto la fortuna di ritrovarsi al centro del portellone e di finire, senza toccare la carcassa, dritto nel serbatoio del canadair. Successivamente il sub è stato lanciato nella zona dell’incendio che, però, era già stato domato. Le ultime fiamme rimaste non hanno permesso che morisse carbonizzato. La caduta sull’albero, secco per via dell’incendio, ha inoltre attutito la sua caduta (il velivolo ha sganciato l’acqua da un’altezza di massimo 6-7 metri, volava molto basso). Non dimentichiamo poi l’importanza che ha avuto la bombola dell’ossigeno ancora piena che gli ha concesso di evitare un’intossicazione da monossido di carbonio (le fiamme in quel momento erano state domante, ma il fumo ha impiegato qualche ora per svanire del tutto). I medici hanno dato una prognosi di due mesi, prognosi dovuta alle 5 fratture scomposte che ha riportato (la più grave ad una costola) e alle ustioni di secondo grado che ha sul 60% del corpo. “

La storia ha dell’assurdo, quasi da sembrare falsa, ed infatti lo è. Per evitare di credere a tutto ciò che leggiamo, potremmo iniziare, nel momento in cui qualche dubbio ci assale, a fare delle semplici ricerche sul più famoso motore  di ricerca,  scoprendo così che è davvero facile riconoscere una notizia reale da una bufala, basta perdere 2 minuti del nostro tempo per essere preparati e non fare anche “pessime figure” condividendo fake news e collaborando così ad alimentare l’Ignoranza del web.  

 

 

Articolo precedente “Una finestra sul sociale”- contributi per immigrazione da Fondazione CON IL SUD
Articolo successivoTentativo d’incendio a Rosarno, arrestato 51enne