“Dopo la proposta da parte del Consiglio Regionale di istituire la ZONA ECONOMICA SPECIALE in una area che verrà a coincidere almeno all’80% con il territorio del Comune di San Ferdinando, proposta ormai in corso di avanzato esame da parte del Parlamento, in vista della definitiva approvazione da parte della Comunità Europea, riteniamo largamente superata l’originaria scelta del Gruppo Carime di chiudere lo storico sportello del Comune di San Ferdinando”.
E’ quanto afferma il presidente della Commissione “Bilancio, Attività Produttive e Fondi Comunitari” del Consiglio Regionale Candeloro Imbalzano.
“Non si tratta più di difendere il pur legittimo diritto di una cittadina così strategica per lo sviluppo dell’intera Piana ad arrestare il processo di spoliazione iniziato in questi anni con lo spostamento della Segreteria Scolastica e proseguito impunemente con l’accentramento di tanti servizi postali presso la sede di Rosarno”, aggiunge Imbalzano.
“Occorre, al contrario, da una parte mandare un segnale forte al gracile mondo imprenditoriale locale ancora esistente, ma soprattutto di guardare avanti rafforzando e non indebolendo servizi bancari indispensabili, in vista degli auspicati insediamenti di gruppi ed aziende, italiane ed estere, che hanno già manifestato grande interesse a fruire delle straordinarie condizioni in termini di vantaggi contributivi e fiscali, che una Zona Economica Speciale porterebbe naturalmente con sé”, continua l’on. Candeloro Imbalzano.
“Sarebbe del tutto illogico ed economicamente ingiustificato dare attuazione ad una decisione che risale agli anni scorsi, in condizioni e con prospettive di sviluppo ben diverse, mentre si prefigurano per l’Area industriale di San Ferdinando opportunità uniche in Italia per favorire l’insediamento di centinaia di imprese che, come dimostrano le analoghe esperienze sperimentate positivamente in altre parti del mondo (Dubai e non solo), dovrebbe con la Z.E.S. aprire, finalmente, scenari assolutamente nuovi, gli unici peraltro che potrebbero far compiere al retroporto quel salto di qualità da troppo tempo atteso”, conclude il Presidente IMBALZANO.