Ancora loro verrebbe da dire. Con quelle strazianti immagini che ogni volta imperversano “sine die”, nelle nostre menti oramai assuefatte e attonite dinanzi la crudeltà di queste menti ferine e disumane, le quali agiscono laddove c’è la quiete della gente che lieta vorrebbe passeggiare dinanzi i monumenti di una città quale è Barcellona, ed invece in pochi convulsi attimi di un pomeriggio di mezza estate la stessa si trasforma in una cornice, manco fosse una tragedia di Shakespeare, di morte e distruzione ammantata di sangue, con un furgoncino che zigzagando asfalta la folla assiepata ed astante. Le parole che vengono a mancare. Disarmo e sangue che ammanta le vie centralissime delle Ramblas, laddove pullula la movida turistica e non solo. Il cuore pulsante di una città vieppiù di tutta Europa, ancora una volta prostrata alla violenza inaudita dei tagliagole islamici con la Spagna colpita nuovamente. Il bilancio provvisorio della strage è di tredici morti e oltre cento feriti. Due arresti, fra cui un maghrebino di nome Driussi Oubaki, che pare in concorso col fratello Moussa avere affittato il furgoncino per compiere l’attentato. Un terzo terrorista ovvero il conducente del mezzo sarebbe in fuga. Un ulteriore attentato con le stesse dinamiche sarebbe stato sventato in serata, sempre in Catalogna a Cambrils con quattro terroristi uccisi. Si indaga incessantemente senza sosta anche su un secondo furgoncino, con il quale i terroristi sarebbero fuggiti. Si cerca tuttavia un legame anche con l’incendio divampato qualche sera fa ad Alcanar, in una casa causato forse da una fuoriuscita di gas. Cordoglio da tutto il mondo con annessa solidarietà al popolo spagnolo che ha annunciato tramite le parole del primo ministro Rajoy , tre giorni di lutto nazionale. Si teme che fra le vittime ci possa essere anche un trentacinquenne italiano di Legnano, il quale era in vacanza con la sua famiglia. Insomma l’Europa continua nonostante le perdite ingenti dell’esercito dello Stato Islamico, ad essere tenuta sotto scacco dallo stesso, con la paura e il terrore che sembrano come in un brutto sogno non voler proprio cessare.
Francesco Grossi