Reggio, alloggi popolari tutto fermo, lunedì 4 settembre sit-in di protesta

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Politiche della casa ancora in stallo. Nessuna notizia trapela dall’amministrazione comunale dopo il ritiro delle deleghe all’ex assessora Angela Marcianò.

Falliti i tentativi di un confronto con il sindaco Falcomatà per la ripresa del percorso a garanzia del diritto all’abitare, non resta che scendere in piazza per richiamare l’attenzione sulle famiglie costrette in una condizione di disagio abitativo.

L’estate infatti non poteva trascorrere tranquilla  tra i tanti interrogativi lasciati in sospeso.

Dalla segreteria del sindaco l’ unica informazione  emersa è quella della nomina del dr Manuel  Pulella come dirigente ad interim del settore.  Un dirigente provvisorio dunque che è già alla guida di altri settori, lascia presagire  l’immobilismo del percorso auspicato.

A sette mesi dall’approvazione della delibera  di Consiglio Comunale n. 3 del 10 febbraio scorso,  nulla è emerso in merito alla nuova nomina di un assessore alle politiche della casa né tanto meno si conoscono gli esiti delle verifiche, effettuate dagli informatici della Re.ca.si, sui requisiti degli assegnatari degli alloggi popolari, esiti che per bocca dell’ex assessora Marcianò si aspettavano  entro la metà del mese di luglio scorso. 

Proprio le verifiche  dei requisiti sugli assegnatari degli alloggi popolari previsti dalla legge sono infatti, come più volte ribadito, il nodo cruciale per garantire legalità nel settore. L’uso improprio  e criminale degli alloggi erp (vendita, affitto) non è che una diretta conseguenza dall’assenza di verifiche e di trasparenza da parte del Comune.

Nessuna notizia anche sul fronte beni confiscati. Si attende ancora di conoscere il numero degli immobili disponibili da poter utilizzare come alloggi di edilizia residenziale pubblica.

Silenzio anche sul bando social housing pubblicato dalla Regione Calabria  sul BURC n. 70, parte terza, del 24 luglio 2017,  il quale nell’azione 9.4.1 prevede la possibilità di ristrutturare alloggi di proprietà comunale da adibire ad  alloggi sociali. 

Una politica della casa miope inoltre trascura l’enorme vuoto inutilizzato del patrimonio privato che potrebbe essere rivalorizzato per il bisogno abitativo delle famiglie a basso reddito che vivono in città.

Lo sgombero violento di qualche giorno fa a Roma di decine di famiglie povere non è che il segno più eclatante di una politica della casa fallimentare che anziché lavorare per garantire il diritto all’abitare a tutti gli essere umani, preferisce scagliarsi contro chi non ha un posto dove vivere.

Contro un sistema indifferente ai diritti delle persone più povere, l’Osservatorio sul disagio abitativo (ASIA-USB Reggio Calabria, Comitato Solidarietà Migranti, CSC Nuvola Rossa, CSOA Angelina Cartella, Società dei Territorialisti/e Onlus, Un Mondo Di Mondi), insieme a Reggio non tace, alla Collettiva AutonoMia e alle famiglie impegnate per il diritto alla casa, saranno a Piazza Italia lunedì 4 settembre dalle ore 9.  

L’obiettivo sarà quello di ottenere risposte concrete per delineare un piano d’ azione convincente a garanzia del diritto all’abitare per le persone a basso reddito.

La politica dalle eterne promesse disattese persiste ma il vaso è colmo. 

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