“La Mafia non esiste: 25 anni dalle stragi di mafia”. Questo il titolo di uno degli incontri tenutosi nel contesto della Festa dell’Unità 2017 che si sta svolgendo a Firenze. Organizzata dal Pd, il tema di quest’anno è “Periferie al centro. La scommessa dei prossimi decenni”. Al dibattito sulla mafia, che si è svolto lo scorso 3 settembre, ha partecipato anche il sindaco di Sant’Eufemia d’Aspromonte, Domenico Creazzo, invitato dai vertici fiorentini del Partito Democratico per portare la propria testimonianza di primo cittadino di una zona ritenuta ‘difficile’, ma che in realtà sta cercando in ogni modo di risollevare le proprie sorti.
Il dibattito, introdotto da Massimo Fratini, Consigliere Comunale di Firenze, ha visto la partecipazione, oltre che di Creazzo, anche di Don Andrea Bigalli, referente di Libera Toscana, Alfonso Sabella, magistrato impegnato attivamente contro la criminalità organizzata, Enrico Ognibene, ex presidente del Tribunale di Firenze. A moderare l’incontro il Deputato Pd David Ermini.
La presenza del sindaco Creazzo è stata fermamente voluta dai vertici Pd fiorentini, che si erano recati a Sant’Eufemia in occasione dell’inaugurazione di piazza La Pira. Giorgio La Pira, è doveroso ricordarlo, è stato politico e docente, nonché sindaco di Firenze, promotore di legalità e di coinvolgimento dei cittadini nella politica attiva di una comunità. Fratini ha spiegato quale sia stato il suo stupore nel recarsi a Sant’Eufemia d’Aspromonte e trovare un ambiente diverso da quello a cui i soliti cliché potrebbero far pensare: un ambiente sano, in cui la ‘ndrangheta è diventato un elemento che, seppur presente, ha sempre più un ruolo marginale.
Come ha spiegato Creazzo durante il dibattito: “La‘ndrangheta c’è ancora, ma mentre in passato colpiva più sotto un profilo prettamente stragista e criminale, oggi tende a voler compromettere il tessuto sociale delle comunità nelle quali prolifera. E a mio avviso il compito di una giusta politica in una comunità di periferia come quella di Sant’Eufemia è quello di ricreare il tessuto sociale che la mafia ha cercato di distruggere, e restituire a tutti i cittadini quel senso di appartenenza e di senso civico che è l’unica vera arma contro il diffondersi della criminalità. Affinché ciò avvenga – ha spiegato il primo cittadino eufemiese – non occorre essere eroi, ma è sufficiente che ognuno di noi compia il proprio dovere, con la massima umiltà e con determinazione”. Infine Creazzo ha sottolineato come sia giusto “vivere la spiritualità, ma come questa vada allo stesso tempo declinata in azioni concrete della comunità verso la comunità stessa”.
E da Giovanni Puccio ed Ernesto Magorno, rispettivamente commissario provinciale e segretario regionale del Pd calabrese, arriva il plauso per Domenico Creazzo e per il suo intervento nel contesto dell’importante e cruciale convegno nazionale: “si tratta dell’unico amministratore calabrese, per giunta di un piccolo comune aspromontano, che ha reso orgoglioso il partito per aver preso parte e portato la propria testimonianza ad uno degli eventi più importanti del Pd. La voce di un piccolo comune periferico è riuscita a ‘farsi sentire’ all’interno di un consesso nazionale”.