Bullismo a Reggio Calabria, arrestati due giovanissimi

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Reggio Calabria. Gli agenti della Questura reggina guidati dal Questore Dott. Guido Nicolò LONGO, hanno scoperto degli episodi di bullismo dopo aver monitorato i maggiori centri di aggregazione giovanile del capoluogo ed in particolare il lungomare ed il corso dove si concentra la “movida reggina”.

Ed è proprio la presenza degli uomini in divisa che da una parte scoraggia eventuali comportamenti delittuosi e dall’altra invita a denunciare episodi di violenza e di “bullismo” tra i minori.

Grazie alla partecipazione attiva della vittima, che ha consentito l’avvio delle indagini, in poco più di un mese (i fatti sono dell’8 febbraio 2014) si è arrivati all’individuazione e all’arresto di due giovani (di cui un minore) responsabili di rapina in concorso ai danni di un coetaneo.

 Nel dettaglio, in data 8 febbraio 2014 verso le ore 20,25, personale dell’UPGSP della Questura di Reggio Calabria veniva inviato, a seguito di segnalazione della centrale operativa, presso il Lido Comunale dove si trovava il richiedente, il quale riferiva di essere stato vittima, poco prima, di una rapina in strada da parte di due giovani da lui conosciuti. In particolare, pur visibilmente scosso per l’accaduto, nell’immediatezza dei fatti, esponeva agli Agenti che mentre stava passeggiando sul corso Garibaldi fosse stato, con la forza e con minacce verbali, condotto dai due nei pressi del Lido Comunale dove veniva minacciato con un coltello e colpito con calci e pugni, stante la sua resistenza a consegnare loro il suo telefono cellulare e il denaro di cui era in possesso. Infine, riferiva di essere riuscito a divincolarsi dagli aggressori e scappare, dopo aver consegnato loro la somma di 35 euro

 Nel corso dello sviluppo delle attività investigative il minore, accompagnato dalla madre, nel denunciare l’accaduto produceva la trascrizione della conversazione intercorsa il giorno precedente la rapina, sul social network Facebook, dal cui tenore emergeva il tentativo di uno degli aggressori di ottenere la consegna della somma di 20 euro.

 L’oggettiva modalità della condotta posta in essere dai due odierni arrestati denota la spiccata pericolosità degli stessi, capaci, nonostante la loro giovane età, di azioni delittuose concepite con risolutezza ed efferatezza, testimoniata anche dalle numerose pendenze giudiziarie per reati contro il patrimonio.

 Nell’ambito del Procedimento Penale 56/2014 RGNR, 19/2014 RGGIP. il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale dei Minorenni di Reggio Calabria, Dott. Sebastiano Finocchiaro, accoglieva la richiesta del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni Dott. Carlo Macrì ed ordinava la traduzione presso la struttura di Catanzaro del minore mentre contestualmente, nell’ambito del Procedimento Penale 871/14 RGNR, 935/14 RGGIP, il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale Ordinario di Reggio Calabria, Dott. Antonio Scortecci, accoglieva la richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale Ordinario Dott. Teodoro Catananti, ordinando la traduzione in carcere del maggiorenne.

 

 

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