In questi giorni concitati in Catalogna è avvenuto il Referendum col quale la Comunità Autonoma (che sarebbe più o meno l’equivalente della nostra Regione a Statuto Speciale) intende chiedere l’Indipendenza dalla Spagna. Il governo Catalano sostiene la legittimità di questa votazione che invece è ritenuta illegale dal Governo Spagnolo poiché la Costituzione vigente in Spagna affida l’esclusiva di indire i Referendum di temi così importanti esclusivamente appunto al Parlamento ed al Governo. Abbiamo intercettato Luciano Saa Romano, un medico italo-argentino oramai da anni residente a Madrid che ci ha offerto il suo punto di vista sulla vicenda.
Signor Saa Romano, lei ritiene opportuno questo referendum in Catalogna?
L: Assolutamente no, sono oltre 5 milioni gli abitanti in Catalogna, solo una minoranza di loro vuole essere indipendente. Per promuoverlo poi hanno violato la Costituzione della Spagna ma anche quella della stessa Comunità Autonoma di Catalogna che prevede innanzitutto il parere preventivo del Consell de Garanties Estatutàries, il tribunale costituzionale della Catalogna che controlla la legalità delle leggi approvate dalla comunità autonoma e che ha già bocciato in passato questo referendum, e poi le due leggi con cui il Parlamento catalano ha indetto il referendum sono illegali perché votate dal Parlamento senza la maggioranza dei due terzi richiesta per la modifica dello Statuto di Autonomia della Catalogna.
I numeri però parlano di quasi 2,2 milioni recatisi alle urne per votare a questo referendum. Le sembra una trascurabile minoranza?
L: Non credo ai numeri forniti, un referendum illegale che la polizia ha cercato legittimamente di fermare in tutti i modi possibili secondo me ha reso possibile qualunque tipo di broglio, e anche se fossero 2,2 milioni parleremmo lo stesso di meno della metà degli abitanti catalani, mi sembra un numero troppo basso per una scelta così importante.
A proposito di Polizia, ci sono stati episodi di violenza, cittadini malmenati e tanto altro, questo si poteva evitare?
L: Certo che si poteva evitare, il Governo Spagnolo ha più volte avvisato quello Catalano sull’irregolarità del Referendum, che oltre che inopportuno per come è maturato è anche illegale, l’atteggiamento menefreghista degli indipendentisti ha poi causato qualche disordine. La polizia Catalana che poteva fermare tutto questo ha preferito rimanere impassibile, diciamo che quello che è avvenuto è principalmente frutto dell’atteggiamento irresponsabile di chi sapeva dove andava a parare. La verità è che questo è stato un Referendum imposto, e bisogna fare molta attenzione alle notizie che escono fuori, bisogna conoscere bene e vivere la situazione per poter giudicare.