Si svolgerà a porte chiuse il processo a carico di sette giovani originari di Melito Porto Salvo accusati di avere violentato ripetutamente tra il 2013 e il 2015 una ragazza che all’inizio della terribile vicenda aveva 13 anni. Lo hanno deciso i giudici del Tribunale di Reggio Calabria dove stamani è iniziato il dibattimento. Nell’inchiesta che ha portato al processo, è stato arrestato anche un ottavo giovane che all’epoca dei fatti era minorenne.
Tra gli imputati figura anche Giovanni Iamonte, figlio di Remingo, indicato come boss dell’omonima cosca di ‘ndrangheta operante a Melito Porto Salvo. Gli inquirenti lo indicano come il giovane capo del gruppetto di violentatori. Oggi, davanti al Tribunale, sono sfilati rappresentanti di associazioni religiose e sociali mentre la Regione Calabria ed il comune di Melito Porto Salvo hanno depositato la richiesta di costituzione di parte civile. Richiesta che dovrebbe essere fatta anche dal fratello della giovane.(Ansa)