Scalea. Il Premier Matteo Renzi, in visita nella cittadina calabrese, al suo arrivo è stato contestato da centinaia di persone, tra lavoratori Lsu, precari della scuola e comuni cittadini, nei pressi della scuola Caloprese di Scalea. I manifestanti hanno contestato a Renzi la mancata attenzione nei confronti del Sud e dei lavoratori precari.
Il Presidente del Consiglio, nel corso del suo intervento, rivolgendosi agli studenti ha affermato: “L’unico impegno che mi sento di poter prendere” verso gli insegnanti precari “è la certezza delle regole: finora si è data una regola per poi subito cambiarla, adesso quando diamo le regole non possiamo più cambiarle”. Renzi ha sottolineato di conoscere bene il problema: “Mia moglie è un’insegnante precaria”, aggiungendo “Dobbiamo smettere di pagare per il passato e iniziare a pagare per il futuro”. “Il paradosso – ha affermato il presidente del Consiglio – è che spendiamo più soldi per pagare i debiti di chi ha sperperato prima, che per l’istruzione di chi verrà dopo – ha aggiunto Renzi -. Paghiamo 80 miliardi di interessi sul debito e diamo 65 miliardi alla scuola”. “Il compito del mio governo – ha concluso Renzi – è mettere un pochino più soldi nella scuola, e un po’ meno, mettendo i conti a posto, sui debiti”.