Riceviamo e pubblichiamo
E’ indubbio che una serie di concause, alcune di esse strutturali, ci fanno dire che la situazione calabrese è arrivata ad un punto di estrema criticità ma, proprio per questo, oggi più di ieri, è necessaria una presa d’atto di responsabilità collettiva che richiede un impegno straordinario, da parte di tutte le forze in campo, e una forte spinta dal Governo nazionale per superare ostacoli che da soli non siamo riusciti, e non riusciamo, a superare.
Questa la dichiarazione del Segretario della UIL Roberto Castagna.
Il Segretario della UIL prosegue, affermando che il quadro non è per nulla consolante ma l’importante è aggredire alcune priorità:
La prima è la LEGALITA’: non c’è libertà e sviluppo senza legalità e, pertanto, la Calabria va aiutata nella lotta al crimine organizzato, mantenendo e, possibilmente, rafforzando i presidi di lotta alla criminalità e di controllo del territorio, e adottando una strategia istituzionale, dal centro alla periferia, capace di debellare le tre concause: la disoccupazione, la connivenza con alcuni settori della politica e dello Stato e la cultura all’illegalità.
La seconda è la PRECARIETA’: Essa è un fenomeno ampio sul versante nazionale ma fortemente acuto in Calabria.
Circa 200 mila persone vivono con contratti a termine o flessibili e,pertanto,l’annunciata Riforma auspichiamo possa DEPRECARIZZARE questi lavoratori.
Abbiamo in itinere circa 8.000 lavoratori LSU – LPU insieme ad altri che operano nel settore pubblico, e che sono all’interno di leggi regionali specifiche, verso i quali abbiamo iniziato un percorso di STABILIZZAZIONE concordato con il precedente Governo, che va sostenuto.
Abbiamo circa 25.000 percettori di AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA che, sempre, attraverso la Riforma degli Ammortizzatori Sociali, la riorganizzazione dei Centri per l’Impiego, adeguati percorsi formativi, auspichiamo possano rientrare nel mondo del lavoro.
La terza è il LAVORO: soprattutto per i GIOVANI.
La Calabria ha molte potenzialità sulle quali intervenire ma poche sono quelle che, fino ad oggi ha saputo utilizzare.
Pensare ad un PIANO PER IL LAVORO non può che prescindere dalle condizioni quadro che il Governo intende mettere in cantiere e dalle capacità che le forze locali hanno per promuovere progetti credibili.
In Calabria, in mancanza di un preciso Piano di Sviluppo sul quale lavorare, riteniamo di poter dare un contributo privilegiando l’Ambiente, il Turismo, l’Agricoltura, i Servizi, la Cultura, l’Innovazione Tecnologica e la Ricerca.
Ciò che si può fare in questi e in altri settori, è fortemente collegato alla messa in campo, da parte del Governo nazionale, di strumenti che agevolino le imprese ad assumere, alle condizioni di ripresa dell’economia e alla capacità di spesa delle risorse comunitarie.
Su quest’ultimo elemento non guasterebbe una CABINA di REGIA, nazionale e regionale, capace di accompagnare le fasi progettuali e di collegare progetti e risorse ai settori che più richiedono forza lavoro.
Un Piano per il Lavoro che tenga conto del Bacino del Mediterraneo come mercato prevalente e punti a rendere strategico il Porto di Gioia Tauro non tanto per l’arrivo delle navi Siriane quanto per farne oltre che un Hub di Transhipment, quale attualmente è, anche un luogo di destinazione e trasformazione dei prodotti.
Infine, la situazione SANITA’ che per come si presenta appare irrecuperabile.
La Sanità, in Calabria, è un cancro difficilmente sanabile.
Occorre una terapia d’urto senza precedenti.
Bisogna ridare gli organi dirigenti, attualmente decapitati, all’ASP di Cosenza ma non con procedure ordinarie.
Di fronte al fallimento della gestione Scopelliti sarebbe cosa sensata revocare il commissariamento e procedere a nominare una figura super partes.
Il Segretario Generale
Roberto Castagna