Protagonista della triste vicenda una donna di 46 anni, siciliana, che per combattere un tumore al seno si era rivolta ad un naturopata, ritrovandosi in fin di vita dopo pochi mesi. La donna, infatti, quando ha deciso finalmente di rivolgersi agli oncologi, ha però avuto una brutta notizia: era infatti troppo tardi per iniziare le cure che avrebbero potuto guarirla. Il naturopata, a cui si era rivolta inizialmente la donna, aveva tentato una cura con “radioestesia, fiori di Bach, metodo Hamer “. Metodi alternativi che hanno portato la 46enne ad avere problemi respiratori, debilitata e sottopeso di 10 chili.
Nonostante l’intervento dei medici siciliani prima e di quelli del Cro poi, la paziente è deceduta alcuni mesi più tardi.
A denunciare l’accaduto è stato l’oncologo del Cro di Aviano (Pordenone) Massimiliano Beretta: “Mentre la donna credeva di sottoporsi a una terapia efficace, la malattia avanzava in modo ancor più aggressivo , ha spiegato all’ANSA l’Oncologo, perché non incontrava l’ostacolo della chemioterapia, e soprattutto si diffondeva in un organismo ormai privo di difese. I dati che più ci allarmano sono quelli relativi all’autodiagnosi da motore di ricerca: una recente indagine di Medipragma ha accertato che l’81% degli italiani si rivolge al ‘dottor Google’ per trovare informazioni online su sintomi, diagnosi, malattie e cure. E solo il 9% si confronta con il proprio medico. In mezzo ci sono queste montagne di informazioni postate spesso da ciarlatani e comunque lontane dalla scienza, in cui i pazienti si imbattono. La disperazione fa il resto – ha concluso – e così finiscono tra le braccia di certi guru”.