Cinquefrondi: Conia rimane al suo posto, ma esplode l’amarezza di Longo

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Michele Conia revoca le sue dimissioni da sindaco. Il leader di Rinascita, rinfrancato dall’affetto della comunità e dalla possibilità tecnica di risalire la china debitoria dell’ente, ha deciso di rimanere alla guida del comune. Si chiude, quindi, una decina di giorni di turbolenze in seno all’amministrazione cinquefrondese, e si rivolve con un happy ending. Il sindaco, tuttavia, ha deciso di azzerare la giunta, revocando le deleghe del suo esecutivo. Dopo quasi tre anni di amministrazione potrebbe esserci un nuovo assetto nel governo della città, per agevolare proprio l’obiettivo che ad inizio mandato Rinascita e Conia si erano posti. Il primo cittadino ha comunicato che a seguito «dell’ennesima riunione durata più di quattro ore con i dirigenti ed il segretario comunale, ho revocato le dimissioni. Ho proceduto con atto formale e regolarmente protocollato a revocare tutte le deleghe da me assegnate a tutti al fine di procedere ad una verifica di maggioranza e nominare una giunta che voglia portare a termine il mandato seguendo gli impegni che abbiamo preso con il nostro programma elettorale». Decisivi, dunque, la moral suasion del popolo cinquefrondese a far tornare Conia sui suoi passi, ma soprattutto la possibilità che la parte tecnico-amministrativa si impegni in uno sforzo massimo per risolvere la delicatissima situazione finanziaria dell’ente. Altro fattore non di poco conto è che se Conia avesse lasciato, il comune avrebbe subito un commissariamento fino almeno a primavera 2019. Superata l’impasse burocratica, la questione diventa squisitamente politica: chi siederà in giunta?

Da Facebook arriva il primo commento a caldo, forse il più atteso. Giuseppe Longo, vicesindaco ed esponente del PD con ottimi uffici a livello provinciale, non ha preso la cosa benissimo. «Via whatsapp, Conia mi revoca da vicesindaco – si sfoga Longo – dopo una settimana di inutili allarmismi e di ricercata confusione politica, ricevo stamattina un messaggio WhatsApp con cui il sindaco mi comunica che “non ci sono più le condizioni” per cui io rimanga suo vice. La mia colpa pare sia stata quella di aver ribadito la “legittima libertà di avere posizioni e visioni diverse” da quelle del sindaco. Insomma, dopo lunghi anni di impegno e sacrifici il sindaco mi preferisce semplice consigliere comunale? Mi sono impegnato poco, molto, non abbastanza, troppo? Non è dato saperlo, non sono questi i temi per cui subisco la revoca. Semplicemente, non avrei dovuto avere opinioni e vedute diverse dalle sue, a quanto pare. Inevitabilmente, però, mi chiedo e vi chiedo…se, alla fine della fiera, il problema risulto essere io, non sarebbe bastata una amichevole e informale convocazione, durante la quale avremmo chiarito le nostre posizioni, prendendo io stesso atto della sua scelta?! Anche per rispetto a quella “amicizia dai tempi dell’infanzia” di cui mi parla il sindaco, in chiusura del suo messaggino». L’ex vicesindaco distilla parole d’amarezza, si sente quasi un parafulmine. La crisi amministrativa, che sembra quasi risolta, però apre una fenditura per così dire Metropolitana. Antonino Castorina, uno dei consiglieri di punta della Metrocity, peraltro dirigente di primo piano dei democratici reggini, non ha nascosto il disappunto. Ha esternato, con una nota stampa, il suo dispiacere per la defenestrazione di Longo. Proprio questa sortita di “politica estera” non ha fatto piacere a Conia, che ha rimbrottato Castorina, invitandolo ad un contegno più in linea con il suo ruolo istituzionale.

Alla fine, quindi, Conia ha giocato bene il suo capitale politico, ricevendo ampie rassicurazioni dal gruppo di Rinascita, ma soprattutto dai cittadini. Dall’altra parte, però, la sfida del sindaco al Pd potrebbe avere l’effetto di aumentare una guerra a sinistra che ormai a Cinquefrondi è al limite del paradosso: il circolo dei democratici, con Michele Galimi leader, è saldamente all’opposizione, ma fino ad oggi la giunta comunale poteva contare sul vicesindaco Longo che del Pd è una risorsa preziosa a livello provinciale. In attesa del varo della nuova giunta, quindi, bisognerà capire come Longo, che di certo ha esperienza, consenso e personalità, vorrà muoversi su un campo divenuto assai minato.

Domenico Mammola

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