Lettera aperta dell’associazione Osservatorio ambientale Iride ai commissari prefettizi di Gioia Tauro

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La nostra associazione è giovane, ma non ci siamo mai tirati indietro, proprio perché crediamo che Il cambiamento/miglioramento può avvenire.
Una cosa però ci lascia assai perplessi.
Questa cosa è l’atteggiamento di chiusura da parte dei rappresentanti dello Stato che amministrano la nostra città.
In un comune sciolto per mafia, ci saremmo aspettati che chi si espone contro certi interessi o poteri forti che dir si voglia, non venisse isolato proprio da quello Stato venuto per sanificare le cose.
Cari commissari, così non si fa.
A voi non è stato chiesto di proteggere una roccaforte caduta.
Voi avete l’obbligo e l’onere di amministrare e di stare a sentire chi sta cercando tra mille milioni di difficoltà di cambiare una realtà fatta anche e soprattutto di persone per bene.
Ci sono questioni delicate e urgenti che riguardano la salute pubblica che non possono aspettare; abbiamo due fiumi la cui acqua è nera come il petrolio e vogliamo sapere a tal proposito cosa intendete fare;
la pulizia del Budello affidata a Calabria Verde da voi, a che punto è?
la messa in sicurezza sempre del Budello che procede a passo di lumaca(quando va veloce) è argomento che dovrebbe essere prioritario per la sicurezza di chi abita nei quartieri fiume e Valleamena;
lo sversamento diretto delle fogne dei paesi collettati alla Iam, che avverrà direttamente nei nostri già malati fiumi non vi preoccupa?
Abbiamo chiesto di essere ricevuti più volte, ma senza esito.
Evidentemente avevate cose più urgenti da fare.
Preferiamo pensare questo, piuttosto di una vostra precisa volontà di non riceverci e non affrontare certi discorsi che, lo sappiamo anche noi, non sono di facile soluzione.
Ma vanno affrontati e risolti, il rimandarli con la speranza che noi ci arrenderemo è inutile e poco edificante nei confronti vostri, nostri e di quello Stato di cui sentiamo il nome ma non la presenza.

Osservatorio ambientale Iride

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