La carenza di personale mette in ginocchio l’ospedale di Polistena

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Riceviamo e pubblichiamo

Il diritto alla salute dei cittadini della Piana di Gioia Tauro, si misura attraverso la qualità e la quantità delle prestazioni sanitarie erogate e diventa esigibile soltanto quando, nelle unità operative ospedaliere,sono presenti tutte le figure professionali e di supporto necessarie per assistere l’ammalato. Invece, nell’Unità Operativa di Ostetricia Ginecologia e rispettivamente nella Sala Parto e Sala Operatoriadell’Ospedale di Polistena, non vi è personale a sufficienza per garantire l’assistenza sanitaria in emergenza urgenza. Il fatto si è manifestato in questi giorni e perdura tutt’ora, rivestendo una tale gravità da mettere a rischio la nascita dei figli delle donne che giungono in ospedale pronte per partorire. Purtroppo, la grave carenza di Infermieri Professionali ci consegna un vuoto che rischia di far implodere una delle più importanti realtà sanitarie dell’ospedale di Polistena, punto di riferimento per interventi di ostetricia e ginecologia dell’intera provincia di Reggio Calabria. In verità non si può lasciare l’Ostetrica da sola, senza infermieri e Medici, ad assistere la partoriente in sala parto; così come non si può lasciare l’intero reparto di degenza senza Infermieri perché bisogna correre in Sala Operatoria per l’ennesima emergenza. E però, nella realtà sembra di essere in campo di battaglia dove nessuno si può tirare indietro e le Infermiere e le Ostetriche sono costrette a lavorare intensamente per 17 ore filate. Non si può abbandonare il posto di lavoro se non arriva il cambio turno ma, negli ultimi 10 giorni il mancato cambio turno è una costante e per smontare dal servizio, dopo quasi 20 ore di lavoro, bisogna trascinarsi al pronto soccorso e farsi certificare l’impossibilità di poter continuare a lavorare. La strutturale carenza di personale, aggravata dalle assenze per infortunio sul lavoro, malattia e congedo straordinario, non permette più di programmare i turni di servizio e salta puntualmente il cambio turno obbligando il personale presente a continuare il servizio fino a quando non crolla esausto sulla porta del Pronto Soccorso. Questo accade da circa 10 giorni e nonostante siano stati informati i vertici aziendali, tutto continua come se nulla fosse accaduto. Pur tuttavia, l’Azienda Sanitaria Provinciale non si è ancora dotata di una graduatoria per sostituire le figure professionali assenti per medio/lungo periodo. Nell’ASP di Reggio Calabria, sarebbe ora di porre rimedio a queste carenze e realizzare concretamente ciò che serve, partendo dalle corsie degli ospedali di riferimento e dai Servizi Pubblici Essenziali. Questi professionisti della sanità, Ostetriche e Infermieri Professionali, non possono più subire imposizioni di orari di servizio disumani, lesivi della loro dignità professionale e di persone perbene. La buona volontà e la pazienza non bastano più, adesso è tempo di denunciare all’Autorità Giudiziaria l’immobilismo di un sistema di governo della sanità che mette a rischio la salute dei cittadini e dei lavoratori delle Unità Operative di Degenza dell’Ospedale Spoke di Polistena. 

 

Eppure i Calabresi pagano le tasse più alte d’Italia per mantenere questo Servizio Sanitario Pubblico Regionale

IL SEGRETARIO REGIONALE S.U.L.P.I.

    Giuseppe Gentile

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