Rosarno, al via il primo appuntamento del Corso di Alta Formazione di Tutela reale delle vittime innocenti della criminalità organizzata

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Si è svolto il primo incontro del Seminario di Alta formazione sul tema Tutela reale delle vittime innocenti della criminalità organizzata presso l’Istituto Superiore “R. Piria” di Rosarno, alla presenza di numerosi avvocati e docenti, oltre che di diverse parti offese vittime di ‘ndrangheta.

L’evento, moderato da Maria Cantone, Project manager della Fondazione Antonino Scopelliti,  ha visto la partecipazione della Dirigente del Piria Mariarosaria Russo, dell’Avv. Gianfranco Saccomanno, Responsabile Scientifico del Corso e di Rosanna Scopelliti, Presidente della Fondazione Scopelliti, dell’avv. Antonio Cavo, Foro di Locri, e dell’avv. Felice Centineo, Foro di Palermo.

“È necessario assistere e sostenere le vittime della criminalità organizzata affinché queste ottengano risultati ancora più incisivi di quelli, seppur di grande valenza, ad oggi conseguiti dalle Procure della Repubblica. Dare sostegno alle vittime significa dare impulso a nuove denunce per ottenere risultati sempre maggiori” sottolinea Saccomanno.

“Sostenere le vittime di mafia vuol dire riportare civiltà e democrazia nelle comunità aggredite dalla criminalità: solo ponendo l’attenzione sulla parte offesa ci sarà la possibilità di cambiare le sorti di un processo, affinché i carnefici di vittime innocenti scontino la giusta pena” commenta Rosanna Scopelliti.

Commovente l’intervento di Vincenzo Chindamo, fratello di Maria, scomparsa a Limbadi il 6 maggio 2016, che ha testimoniato il dramma che da due anni vive la sua famiglia. Vincenzo chiede giustizia per Maria e per tutte le vittime delle mafie.  

Gli avvocati Antonio Cavo e Felice Centineo sono entrati invece nel vivo delle normative e degli iter processuali vigenti sottolineando come, spesso, siano proprio tali iter a rimanere arenati tra le maglie della burocrazia. Così facendo, invece che aiutare le vittime di mafia, si otterrà invece il risultato contrario, costringendole magari a tornare ad essere la linfa della stessa criminalità che avevano avuto il coraggio di denunciare.

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