Marziale visita il reparto di pediatria dell’ospedale di Polistena

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“Serve affrontare e risolvere con urgenza il problema dell’esiguità della dotazione organica dei medici in servizio e della sproporzione tra il numero di posti letto esistenti rispetto al complessivo bacino di utenza dei minori del reparto di pediatria presso l’ospedale di Polistena, anche mediante un intervento della Regione Calabria diretto a finanziare borse di studio aggiuntive per la specializzazione di medici pediatrici”.

E’ quanto afferma il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza Antonio Marziale che si è recato in visita oggi al nosocomio “Santa Maria degli Ungheresi” accompagnato dal Capo Dipartimento Materno-Infantile dell’Asp di Reggio Calabria, Mimmo Minasi che è anche coordinatore della Consulta per la salute dei minori che il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza ha istituito presso il suo ufficio.

“Sebbene gli ultimi lavori di ristrutturazione della Pediatria risalgano al 2001, il reparto – sottolinea Marziale – è tenuto dal personale sanitario in una condizione di dignità e decoro. La struttura è dotata di 15 lettini più un day hospital a fronte di un bacino di utenza di 30-35 mila minori e sono soltanto 4 medici in dotazione organica. Assolutamente carenti per dimensioni (3 metri per 3 metri) anche i locali del Nido dove esistono circa 4 incubatrici. Dati e cifre che si commentano da sé e che sottolineano accanto all’inadeguatezza strutturale, le tante difficoltà per gli operatori sanitari che con impegno ed abnegazione assicurano comunque standard di qualità ed efficienza dei servizi assistenziali. Peraltro, recentemente l’Asp aveva pubblicato un bando, scaduto lo scorso 14 aprile, per l’assunzione di due specialisti pediatrici, uno da destinare al nosocomio di Locri, l’altro da assegnare all’ospedale di Polistena, ma in merito non è pervenuta alcuna domanda”.

Intervenendo in merito alla situazione complessiva il Garante puntualizza: “Registriamo che il dato nazionale dei medici specializzati in Pediatria sono in media 464 all’anno rispetto al dato calabrese con una forbice che va dalle 3 alle 5 unità”.

“La salute rappresenta il primo diritto di ogni essere umano sin dalla nascita, un diritto che in Calabria risulta affievolito a causa di strutture obsolete, strumentazioni superate ed insufficienza numerica del personale medico e paramedico che peraltro essendo in gran parte ormai prossimo al collocamento a riposo, rende prioritari interventi per un ricambio generazionale necessario a garantire la continuità assistenziale”.

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