Questa mattina a San Ferdinando, un gruppo di una trentina di maliani che vivono nella vecchia tendopoli di San Ferdinando, hanno marciato per raggiungere il municipio dove hanno incontrato il vicario del questore di Reggio, ed il Sindaco di San Ferdinando. Il corteo è stato autorizzato dalle forze dell’ordine che stanno seguendo i manifestanti. Il gruppo ha chiesto giustizia per il connaz ucciso.
Per le prossime ore il sindacato Usb, di cui faceva parte il giovane ucciso, ha indetto un’assemblea.
Intanto proseguono senza sosta le indagini dei carabinieri. I carabinieri sin dalla notte tra sabato e domenica stanno eseguendo perquisizioni in tutta l’area alla ricerca della Fiat Panda bianca vecchio modello, a bordo della quale – secondo il racconto dei due feriti – è giunto l’uomo, di carnagione chiara che ha sparato quattro colpi di fucile caricato a pallettoni contro i tre migranti. Gli investigatori, coordinati dalla Procura della Repubblica, avrebbero imboccato una pista precisa per individuare l’autore. I carabinieri hanno anche sentito alcune persone alla ricerca di indizi. Dopo essere stati feriti lievemente dai colpi, i due sopravvissuti hanno dato l’allarme, ma non avendo telefoni cellulari sono tornati a piedi a Rosarno (Reggio Calabria), distante una decina di chilometri da San Calogero, dove si sono recati dai carabinieri. I militari si sono recati quindi sul posto facendo intervenire il 118 che ha soccorso Sacko portandolo nell’ospedale di Reggio Calabria dove però è morto per una ferita alla testa.
Foto Ansa