Operazione Imelda, assolto Vincenzo Ascone. Undici condanne e tre assoluzioni in appello

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Reggio Calabria. La Corte di Appello di Reggio Calabria ha sostanzialmente confermato l’impianto accusatorio posto a sostegno dalla Procura Antimafia di Reggio Calabria nell’operazione Imelda. L’inchiesta, guidata dal procuratore aggiunto Nicola Gratteri, nel marzo del 2011 aveva portato all’arresto di 31 persone, accusate di gestire ingenti traffici di droga e riguardanti altresì le cosche Bellocco Ascone di Rosarno e Nirta Strangio di San Luca. Nell’aprile del 2012, il Gup di Reggio Calabria, Domenico Santoro, aveva condannato, tra gli imputati che avevano optato per il rito abbreviato: Vincenzo Ascone a undici anni di reclusione,  Rocco Ascone a sedici anni, Laurentiu Doru Avram  a otto anni di reclusione e trentamila euro di multa, Pasquale Calderone a quattordici anni e quattro mesi, Domenico Codespoti a dieci anni e cinquantamila euro di multa, Giuseppe Fabrizio a dieci anni e cinquantamila euro di multa, Beniamino Marras a sei anni e otto mesi, Carmine Murdaca a otto anni e quarantamila euro di multa, Vincenzo Perri a nove anni, Giancarlo Polifroni a dieci anni, due mesi e cinquantamila euro di multa, Filippo Rechichi a dieci anni, Antonio Romeo (classe 1970) a dieci anni e cinquantamila euro di multa, Giuseppe Romeo a due anni, Francesco Strangio a dieci anni e due mesi e Antonio Vottari a otto anni di reclusione e quarantamila euro di multa.

La Corte d’Appello di Reggio Calabria, in riforma della sentenza di primo grado ha assolto Vincenzo Ascone, Giuseppe Fabrizio e Filippo Rechici ed ha emesso le seguenti condanne:

 Rocco Ascone 15 anni e 8 mesi;

Laurentiu Doru Avram  7 anni;

Pasquale Calderone  9 anni e 8 mesi;

Domenico Codespoti  3 anni, 6 mesi e 20 giorni;

Beniamino Marras  6 anni;

Carmine Murdaca 7 anni e 8 mesi;

Giancarlo Polifroni 10 anni, 1 mese e 10 giorni di reclusione;

Antonio Romeo 8 anni, 6 mesi e 20 giorni;

Francesco Strangio 5 anni, 4 mesi.

7 anni e 6 mesi di carcere ad Antonio Vottari.

Dei 31 indagati, Antonio e Michele Ascone, Umberto Bellocco, Gioacchino e Nicola Bonarrigo, Sergio Carretta, Antonio Costadura, Salvatore Giorgi, Aldo Nasso, Bruno Pisano, Bruno Pizzata, Sebastiano Rechichi, Antonio Romeo, Stelian State, Francesco Stilo, hanno scelto invece il rito ordinario.

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