Il Segretario Generale del Si.P.Pe. (Sindacato Polizia Penitenziaria), Alessandro De Pasquale, lancia un appello alla politica affinchè prenda in seria considerazione la sicurezza dei cittadini garantita 24 ore su 24 da migliaia di donne e uomini delle forze di polizia che non intendono più accettare i blocchi stipendiali che demotivano il personale.
Carceri affollate
Le carceri affollatissime sono gestite con strumenti arcaici e con un esiguo personale a cui oltretutto lo Stato vorrebbe prorogare il blocco dei contratti. Al danno quindi – dichiara De Pasquale – si aggiunge la beffa.
Scarsa considerazione della sicurezza dei cittadini.
Per il Si.P.Pe. , l’allarme demotivazione da parte delle forze di polizia, ed in particolare delle donne e degli uomini della polizia penitenziaria, non va assolutamente sottovalutato. Concordiamo – afferma De Pasquale – con quanto sostenuto dal Generale Leonardo Gallitelli in commissione antimafia sul disagio che vivono tutti gli operatori del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico. Il Si.P.Pe. auspica un immediato intervento anche dal capo del dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria che ha il dovere di sostenere, almeno da un punto di vista morale, le donne e gli uomini della polizia penitenziaria che tutti i giorni garantiscono la sicurezza dei cittadini nonostante abbiano i peggiori stipendi d’Europa. Nel 2014 – conclude De Pasquale – ci sono ancora poliziotti italiani appena assunti che prendono 1300 euro netti al mese. I colleghi tedeschi del Bundeskriminalamt, prendono 1626 euro; in Francia, i neoassunti nella Police Nationale guadagnano 1683 euro; gli spagnoli 1420, in Gran Bretagna addirittura 2516 sterline (3200 euro), che diventano 3171 (4000 euro) dopo i primi dieci anni. Insomma, gli stipendi dei poliziotti Italiani rappresentano una vergogna davanti all’Europa perché dimostra una scarsa considerazione da parte della politica sulla sicurezza dei cittadini.