Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palmi, d.ssa Barbara Borelli, ha concesso gli arresti domiciliari in favore dell’operaio trentaquattrenne Catanea Angelo, originario di Sinopoli.
Il giovane, difeso dagli avv. Girolamo La Rosa e Antonino Curatola, nel mese di febbraio si era reso responsabile di duplice tentato omicidio nei confronti dei fratelli Giuseppe e Pasquale Panuccio, anche essi di Sinopoli.
L’episodio, legato a contrasti di natura personale e passionale, si era verificato in prossimità del ponte posto in Località San Luca, proprio dove sorgono le prime case di S. Eufemia D’Aspromonte, la mattina del 5 Febbraio.
Quel giorno, a seguito di una lite avuta con i due fratelli Panuccio, il Catanea esplodeva contro gli stessi diversi colpi di pistola cal. 7,65, dei quali almeno quattro andati a segno, che ferivano gravemente entrambi i Panuccio.
Subito dopo il verificarsi dei fatti, il Catanea si era allontanato, rimanendo irreperibile sino alla mattina del 15 Febbraio, quando, accompagnato dai propri legali, si era costituito presso i Carabinieri di Sinopoli che lo avevano tratto in arresto.
In seguito il giovane, nel corso di un lungo interrogatorio di garanzia aveva spiegato al Gip i motivi dei contrasti avuti con i fratelli Panuccio.
Da quell’esame erano emersi una serie di elementi a favore del Catanea, primo fra tutti la mancanza di volontà omicidiaria.
Il narrato dell’indagato, peraltro, ha trovato riscontro in buona parte dei successivi atti di indagine portati a termine dalle forze dell’ordine.
I legali di fiducia, ritenendo ormai attenuate le esigenze cautelari, nei giorni scorsi avanzavano istanza di sostituzione della misura cautelare.
Il Gip, accogliendo gli argomenti difensivi, concedeva la meno gravosa misura degli arresti domiciliari, cosicchè il Catanea poteva lasciare il carcere di Arghillà per far ritorno presso la sua abitazione.